“Guardiamo con grande preoccupazione alla nuova emergenza che sta colpendo gli apicoltori calabresi – esordisce il Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Cosenza Francesco Cufari – da quando, il 19 settembre, la Presidente della Regione Calabria ha emanato un decreto in cui si ordina la distruzione dell’intero apiario, a mezzo bruciatura, anche in presenza di un solo coleottero di Aethina Thumida rinvenuto in uno degli alveari facenti parte dell’apiario stesso.” Il tutto ha inizio quando alcuni ricercatori dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ritrovavano il coleottero in due alveari del comune di Gioia Tauro. L’Aethina Tumida pur non essendo un parassita specifico delle api riesce a colonizzare gli alveari. La zona di origine è l’Africa ma ormai vive da decenni in USA, Australia, Canada e parte del Sud America. Qui sono stati trovati sistemi di lotta adeguati e ad oggi questa parassitosi è considerata, in termini di gravità tra la quarta o la quinta patologia, dopo Varroasi, pesticidi etc.
Gli alveari “bruciati” a seguito del rinvenimento del coleottero sono, ad oggi, circa 2000 pari al 2% del totale degli alveari censiti in regione, con un danno economico che supera il milione di euro, molto più di quanto il coleottero avrebbe potuto fare in 10 anni di stagioni apistiche. “Le misure di contenimento appaiono spropositate sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista più strettamente tecnico. Si chiede, quindi la sospensione immediata della bruciatura degli apiari e la pedissequa applicazione della norma che prevede “… la distruzione delle famiglia delle arnie infette …” e non dell’intero apiario. Si propone l’adozione di tutte quelle misure che consentano alle nostre api di convivere con Aethina, come avvenuto in altre parti del mondo. Anziché distruggere gli apiari bruciandoli, si potrebbe intervenire sul coleottero direttamente limitando il proliferare delle popolazioni. Una possibilità sono le trappole per il controllo degli adulti e l’utilizzo della lotta integrata per il contenimento della popolazione. Si rende quindi urgente – conclude Cufari – avviare una campagna di informazione e formazione a favore degli apicoltori che dovranno affrontare questa nuova emergenza e noi Dottori Agronomi e Forestali siamo pronti ad intervenire a loro fianco”.