Quando la cultura incontra la musica, spesso è un successo. Quando l’atmosfera che si crea e la suggestione di parole e brani letti in sala accompagnate da musica popolare di qualità, incontrano l’attenzione e la partecipazione del pubblico, si crea quel mix che ti prende e ti trasporta con la mente sui sentieri dell’anima, dei tuoi ricordi, dei tuoi sogni. E’ quanto si è creato nel centro culturale “A Casedda” dell’azienda Librandi a Cirò Marina, mercoledì scorso, dove si è tenuto un caffè letterario che ha visto “mattatori” il premio Campiello 2012, con l’opera “La Collina del Vento”, Carmine Abate, e il maestro Cataldo Perri. Il numerosissimo pubblico intervenuto all’ incontro letterario-musicale con i due autori, entrambi calabresi di fama internazionale, è stato programmato dall’azienda Librandi per dare continuità a quell’impegno di promozione del territorio e della Calabresità d’eccellenza, che unitamente a quello commerciale e produttivo, l’azienda ha prodotto e produce sempre con maggiore attenzione e convinzione, oltre che capacità. Nel corso della serata, è stato presentato il suo ultimo lavoro letterario “La festa del ritorno”, nel quale “un padre e un figlio si raccontano davanti al grande fuoco di Natale” come ha scritto, Carmine Abate. La lettura dello stesso autore di alcuni brani accompagnati e seguiti dalla chitarra battente del musico etnologo Cataldo Perri, ha fatto vivere intense emozioni e ricordi ai tanti presenti in sala che hanno seguito il tutto con partecipata attenzione.
Dal contenuto dell’ultima opera di Abate è emerso un profondo amore dello scrittore per la propria Terra e un fermo ed appassionato impegno civile con l’auspicio che le “cose” possono cambiare e migliorare. Infatti, dall’incontro dei protagonisti dell’opera, padre e figlio, protagonisti del suoi racconto, sono emersi i grandi temi della vita, portatori di valori forti, “spesso legati alle partenze e ai ritorni” che non si arrendono, resistono alle memorie e rappresentano quella parte di Calabria in mano a persone che la rispettano e cercano di valorizzarne le risorse. “Purtroppo” dice Abate “le famiglie positive sono una minoranza ma, se fossero di più, con la loro forza di volontà e con i loro valori potrebbero sconfiggere i mali endemici della nostra bellissima Calabria”. I valori, i sentimenti, le emozioni e le speranze di un Territorio vengono impresse da Abate attraverso il ripercorrere del rapporto tra padre e figlio, nucleo centrale del libro, alla ricerca di una “riconciliazione” che gli eventi della vita hanno impedito a causa del loro vivere in due mondi diversi (il papà di Carmine Abate era dovuto emigrare per motivi di lavoro in Germania). Un libro che potremmo definire la “sintesi” delle sue opere precedenti, dove il tema dell’emigrazione spiega la fatica che, nell’immagine di Abate, si concretizzano attraverso la memoria familiare raccontata dal padre, proiettando il figlio stesso nel futuro. In tutto ciò, quindi, importante e valoriale il ruolo della cultura, quella Cultura che durante tutta la serata, si è respirata al centro culturale “A Casedda”. E bisogna partire proprio dalla cultura per far crescere il senso civico, porre un freno all’illegalità diffusa e dare speranza alle nuove generazioni. Il tutto accompagnato dalle note calde e intense di Cataldo Perri che, per essere compreso deve essere ascoltato. Al termine, come di consueto, prodotti enogastronomici e dell’ottimo spumante hanno allietato gli intervenuti che sono stati ringraziati e salutati dall’azienda Librandi per voce di Nicodemo Librandi, padrone di casa, che si è detto soddisfatto e orgoglioso per la qualificata presenza degli ospiti e per i due illustri personaggi della nostra Terra. Bacco, per una sera è diventato poeta di vita e musicante.