Ha trionfato tra circa duecento elaborati la poesia del crotonese Bruno Tasssone, ottenendo la seguente motivazione: «La poesia è pervasa da una ricchezza di emozioni, legate a una sapiente descrizione evocativa e a una coinvolgente espressività di sentimento». Se si mette in conto che la graduatoria non prevedeva altre classificazioni (oltre ad una menzione speciale), il componimento di Tassone si è dunque palesato come unico e rispondente ai parametri della giuria. Davanti ad un pubblico qualificato ed attento, la manifestazione di premiazione è avvenuta nella bella cornice della chiesa di S. Salvatore de’ Birecto, luogo in cui veniva incorato il Doge di Amalfi. E’ stato l’artista Enzo del Pizzo a dare voce ai versi del Tassone, facendo apprezzare la musicalità del verso e l’emozione che suscita. Tassone è conosciuto come poeta dialettale, scrittore e giornalista, oltre che amico del simpaticissimo e pettegolo “Cìccio” col quale dialoga per raccontar la vita e la politica locale. Vincendo il Buonocore, Tassone ha però dismotrato di non essere da meno con le poesia in lingua italiana. Lo scrittore crotonese ha inoltre ricevuto numerosi riconoscimenti e ben otto volte il primo premio. Ecco il testo della sua poesia trionfante al Buonocore:
L’onda di bonaccia.
La luna sta ormai per avanzare
nel rosso del cielo che l’ammira
il sole è già pronto a tramontare
oramai la giornata a sera vira.
Poi un battito di ciglia ed è già notte.
All’orizzonte barche con lampare
son pronte a seguitar le greche rotte
e con le calde acque sciabordare.
Mentre il salso respir della risacca
avvolge ed inebria corpo e mente
un vecchio amor nel pensiero attracca
e non vedo e non sento più la gente.
Dei ricordi, sulla battigia, lascio orme
colme di baci di sospiri e tenerezze,
ma l’onda di bonaccia che non dorme
dalla sabbia le cancella con carezze.