Questo è quello che, almeno in teoria è possibile dedurre dall’emendamento al decreto Milleproroghe che concede tempo fino al 30 giugno agli enti locali per chiedere il ripristino degli uffici del giudice di pace soppressi a patto che si facciano carico delle spese. “I Comuni potranno fare domanda motivata, poi spetterà al Ministero della Giustizia verificare se gli enti garantiscono copertura finanziaria e formazione del personale”. Ad affermarlo è Alberto Rossi, segretario generale dell’Unione nazionale giudice di pace (Unagipa). Molti uffici furono soppressi con Decreto legislativo del 7 marzo 2014, nella sola Calabria ben 43, di cui 7 a Vibo Valentia (Arena, Mileto, Nicotera, Pizzo, Serra San Bruno, Soriano Calabro, Tropea), 3 a Crotone (Santa Severina, Savelli, Strongoli), 12 in provincia di Catanzaro (Badolato, Borgia, Chiaravalle Centrale, Cropani, Davoli, Squillace, Taverna, Tiriolo, Filadelfia, Maida, Nocera Terinese, Soveria Mannelli), 10 a Reggio Calabria (Gallina, Melito, Villa San Giovanni, Taurianova, Bianco, Caulonia, Gioiosa Ionica, Siderno, Staiti) e 11 nella provincia di Cosenza (San Giovanni in Fiore, Amantea, Belvedere, Cetraro, Cassano Jonio, Corigliano Calabro, Cropalati, Lungro, Mormanno, Oriolo, San Demetrio Corone).