Uscirà verso fine mese l’ultimo lavoro letterario di Francesca Gallello, “Donna Rosa”. Il libro che la vede per la prima volta non come romanziera ma impegnata in quella che è la più pesante realtà della nostra società: la violenza sulla donna. Un lavoro che sarà realizzato con la collaborazione della giornalista del New York Times, Tatyana Mamonova. Prima scrittrice dissidente al mondo, la Momanova infatti, vive in esilio a New York, dopo essere stata allontanata dalla Russia dal Kgb per aver osato scrivere della realtà femminile e delle operai in Russia. I suoi numerosi libri sempre dedicati alla donna sono distribuiti in ben 20 pesi nel mondo e tradotti in 11 lingue oltre ad essere testi di studio di molte università tra cui Oxford ed è lei stessa chiamata in tutte le università del mondo per parlare del tema, oltre ad essere stata invitata da capi di stato per ricevere riconoscimenti e onorificenze. Il libro “Donna Rosa” contiene testimoniane di donne che hanno subito violenza. Un titolo nato da un profilo nato sui social network, dedicato alla donna e alla lotta contro la violenza alla donna, una sorta di sportello rosa in cui però le vittime di violenza possono confidarsi e svuotare l’anima di episodi di violenza che hanno segnato la loro vita, un raccontarsi per dar sollievo all’anima, perché anche dopo avere ottenuto giustizia e aver visto il proprio carnefice finire in carcere, rimane nella donna una ferita profonda il cui dolore l’accompagnerà sempre e parlarne, sfogarsi, raccontarsi è un balsamo lenitivo per l’anima. Le testimonianze di violenza subita sono moltissime, 77 in tutto tra cui anche una testimonianza al maschile.
La Gallello decide così di farne un libro chiedendo il permesso alle donne che lei chiama di “Donna Rosa”, non tutte ma moltissime hanno acconsentito che la loro storia venisse pubblicata ma con la promessa di cambiare nomi, date, città, così da mantenere la riservatezza della persona. E’ importante far conoscere storie e drammi vissuti, è importante per dare coraggio a chi non ha avuto o non ha il coraggio di denunciare. Molte donne non denunciano per paura o per vergogna, come se quanto accaduto fosse colpa loro, denunciare è importante, importante è urlare l’ingiustizia subita e chiedere giustizia, rivolgendosi alla polizia, carabinieri, sportelli rosa, confidandosi con la famiglia e far in modo che chi ha fatto tanto male non rimanga impunito e libero di fare altro male ad altre donne. Il libro contiene molte pagine scritte sul tema dalla Mamonova, scritti che la giornalista ha inviato da New York alla Gallello, affinché le inserisse nel libro. Una collaborazione speciale che rende il libro più forte e significativo essendo Tatyana Mamonova un simbolo a livello mondiale della lotta alla violenza sulla donna. La Mamonova, inoltre, sta preparando un almanacco dedicato a Francesca Gallello che presto uscirà sul New York Times. Almanacco che racconta dei lavori e della vita della scrittrice Ciromarinese.