Nella notte tra sabato e l’ultima domenica di marzo, alle 2 c’è da mettere le lancette dell’orologio avanti di un’ora: inizia l’ora legale. Lo scopo è quello di anticipare le attività quotidiane, permettendo, nei periodi della giornata in cui la luce è maggiore, di sfruttare al meglio la luminosità naturale, avendo così un maggiore risparmio dell’energia elettrica. Ma attenzione ci sono cinque disturbi associati al cambio di ora: disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione, incidenti alla guida e sul lavoro, stress cardiaco e stress psicologico. Le giornate con il buio ritardato sono per molti un sollievo, ma c’è anche chi ci mette tempo ad abituarsi al cambiamento di orario e dice di sentirsi “scombussolato” per giorni o anche settimane. La ricerca scientifica di recente ha dato ragione ad alcune delle lamentele più comuni su questa convenzione e aggiunge sostanza alla teoria che l’ora legale “fa male” alla salute.