Maturate le condizioni perché la Marina, che aveva una popolazione più numerosa di Cirò, venisse staccata dal centro antico, il 31 dicembre 1951 da parte del Consiglio comunale di Cirò fu deliberata la separazione consensuale fra i due siti abitativi. Successivamente, oramai è storia, tale decisione, diede il là alla diatriba tra i d fedeli per rivendicare “la proprietà della Statua di S.Cataldo”, oggi Santo patrono di Cirò Marina. Domenica scorsa, nella chiesa madre di Cirò, questa separazione si è finalmente esaurita. A sancirne la riconciliazione fra i fedeli, una Santa messa, celebrata da Don Gianni Filippelli e padre Gianni. Occasione è stata l’approssimarsi delle celebrazione della festa del santo Patrono, “San Cataldo” che avverrà nei prossimi giorni, a maggio a Cirò Marina (vai al programma).
Quindi, S. Cataldo da motivo di “lite” fra fedeli, oggi riunisce il polo dei fedeli del Cirotano. Una ricongiunzione che già, sotto l’aspetto civile, aveva cominciato ad essere proposta e indicata in occasione del consiglio comunale congiunto che si è tenuto a Cirò Marina e al quale erano presenti il Sindaco, Mario Caruso e la sua giunta (leggi). In quell’occasione, come si ricorderà, era stata palesemente esplicitata la volontà di entrambi i Sindaci e delle loro amministrazioni di procedere ad un ricongiungimento dei due Comuni, anche in vista dei nuovi riassetti territoriali che indicano nelle aree vaste e nell’accorpamento dei servizi, il futuro dell’organizzazione istituzionale territoriale.
Ha colto quindi l’approssimarsi delle imminenti celebrazioni religiose, Don Gianni per incontrare la comunità Cirotana e alla presenza dello stesso Sindaco di Cirò, Mario Caruso e del consigliere delegato del Comune di Cirò Marina, Francesco Ferrara, in rappresentanza del Sindaco Roberto Siciliani, per agevolare questo ricongiungimento. San Cataldo, quindi, da motivo di “lite” a motivo di “pace” e riconciliazione. Emozionato, il consigliere Ferrara, che nel raccogliere alcune sue sensazioni ci ha detto: “Io sono nato proprio nel 1952, a Cirò Marina, allorquando i due comuni si separavano e oggi, mi sono ritrovato nella chiesa di Cirò a riproporre anche con la mia presenza la precisa volontà mia e dell’amministrazione che rappresento a procedere in questa direzione di unificazione. Ringrazio don Gianni Filippelli, ha proseguito, che ha saputo cogliere quest’occasione religiosa per piantare il seme della speranza di una ricongiunzione che avrà bisogno però di essere “annaffiata curata, accompagnata” in questo nuovo processo civile, amministrativo e religioso”.