Dal 2011 le coste calabresi sono sprovviste del servizio di pulizia e recupero delle acque marine superficiali costiere. Un servizio effettuato ogni anno, per più di quindici anni, attraverso la dislocazione di una flotta, in altrettanti porti della regione, di quattordici battelli dotati di attrezzature in grado di ripulire l’acqua marina di fronte alle coste di competenza di altrettanti porti della Calabria.
Nel 2012 l’annuale gara è andata deserta e da lì negli anni a venire il silenzio istituzionale e politico nei confronti di un servizio pensato sia per sopperire alle croniche inefficienze della depurazione terrestre delle acque reflue, alle conseguenze degli scarichi abusivi, ma anche per contrastare situazioni eccezionali e difficilmente controllabili e gestibili da terra come ad esempio fenomeni più o meno naturali come la presenza di alghe e mucillagini o inquinamento proveniente da altri territori o derivante dalle mareggiate invernali.
Soprattutto per questi motivi Sinistra Ecologia e Libertà Calabria, le federazioni provinciali e i circoli territoriali di SEL hanno interessato il Dipartimento Ambiente della Regione Calabria affinché si attivi ogni procedura utile ad evitare che anche in questa stagione estiva vi sia, come purtroppo successo negli ultimissimi anni a gestione di centrodestra, questa pesante assenza di intervento da parte della Regione nei confronti dei territori e delle popolazioni residenti nonché dei turisti che vivono d’estate i 700 chilometri di coste calabresi. Allo stesso modo si chiede con forza al Ministero dell’Ambiente di rivedere la recente infausta scelta ripristinando l’originaria e capillare flotta esistente in Calabria. Secondo Antonio Guerrieri, responsabile ambiente di SEL Calabria “Si tratta di una spesa relativamente irrisoria, finanziabile con fondi europei come è avvenuto per più di un decennio, e che garantisce ritorni inestimabili sia in termini di salute pubblica che di qualità ambientale”. A Crotone, secondo il coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, Franco Barretta, l’assenza di un’adeguata flotta di monitoraggio e pulizia marina rischia di vanificare gli ottimi risultati ottenuti lungo la costa crotonese dove dopo molti anni l’Arpacal ha certificato notevoli miglioramenti nella qualità delle acque costiere.