“Fare politica ‘indegna e clientelare’ solo per propri interessi è una vergogna…non è più tollerabile assistere a questa carneficina di persone oneste sull’asfalto”. “Ci prepariamo non ad una semplice lotta, ma ad una lotta continua!!”. Questo l’ultimo appello che Ferdinando Amoruso, per tutti “Nando”, presidente del comitato Pro 106 costituito nel lontano 2006 e che nell’associazione Vita (viabilità-infrastrutture-trasporto-ambiente) costituita successivamente dallo stesso, ha la sua lunga mano operativa, ha lanciato in questi giorni e che prevede una serie di incontri e manifestazioni calendarizzati che partiranno giorno 3 ottobre prossimo con il primo appuntamento al bivio di Strongoli e proseguiranno il 6 ottobre, presso l’Anas di Catanzaro, il 13 presso la sede della Regione Calabria, il 20 ottobre presso l’Anas di Roma, il 28 ottobre presso Palazzo Chigi e infine il 3 novembre presso la Rai di Cosenza. Un mese di fuoco, come ci ha dichiarato lo stesso Nando Amoruso in cui, chi interverrà assisterà ad azioni eclatanti quanto insolite. Tutte però volte a cercare di smuovere la politica sulla questione della famigerata 106 ionica, ma soprattutto le coscienze dei politici, delle Istituzioni, dei very normal people, per dirla radiofonicamente.
TANTE PROMESSE MA POCHI FATTI – Una “battaglia” che nel corso di oltre dieci anni (era il 2004) quando Nando Amoruso ha cominciato ha tessere tutta una serie di contatti, sollecitazioni, lettere, telegrammi, fax, incontri presso il Ministero delle Infrastrutture a Roma, alla Regione, con l’Anas compartimentale della Calabria e con la Direzione Nazionale Romana, sollecitando i Sindaci, le associazioni, il territorio provinciale e l’intera fascia Ionica. Davide contro Golia, la si potrebbe definire la “battaglia”, solo che, in questa contesa, non è morto ne Davide, né Golia, ma sono morti miglia di giovani, anziani, bambini, famiglie intere. Tante vite distrutte per l’impercorribilità, l’inidoneità, la vetustà di una SS 106 che ancora oggi si “nutre” soltanto del sangue dei morti e si rafforza sulla pelle della gente.
Le insistenti e costanti azioni dimostrative di Nando Amoruso che lo hanno visto “incatenarsi” davanti Montecitorio, sulla SS 106, piantare croci lunga la Statale, promuovere incontri e convegni, riunioni Romane, incontri con i massimi vertici del Ministero delle Infrastrutture a Roma, con l’Anas, con politici, Sindaci, hanno sortito nel tempo, tante parole e “promesse” dai vari Politici e politicanti, dai dirigenti, ma non si è andati al di là di alcuni interventi sul miglioramento di svincoli, rendere più sicuri alcuni tratti, nulla di definitivo e risolutivo. E’ riuscito a smuovere l’attenzione, progetti preliminari, a costituire presso il Ministero l’Osservatorio sulla SS 106. Soprattutto la sua azione si è mossa per evitare l’isolamento della provincia Crotonese, che allo stato vede il tratto Sibari-Crotone-aeroporto di S.Anna (presso Isola Capo Rizzuto) in uno stato di assoluta inefficienza stradale e viaria complessiva. Collegamenti ferroviari oramai inesistenti se si esclude qualche regionale, aeroporto sempre con la spada di Damocle sul collo.
SERVONO 5 MILIARDI DI EURO – Ingrassano le autolinee private dei pullman che restano l’unico collegamento a lunga percorrenza. D’altronde, servirebbero per realizzare il Megalotto 8 e 9 che riguardano la tratta in questione, oltre cinque miliardi di euro. Lo Stato sembra non essere interessato a potenziare il litorale Ionico. Molti Sindaci, sembrano interessati più a preservare l’esistente (per meri interessi politici ed elettoralistici) che a pensare e programmare per il futuro della Calabria. D’altronde come dargli torto. Se il Megalotto venisse realizzato, la strada o autostrada o superstrada che sia, bypasserebbe tutti gli innumerevoli centri abitati che ad oggi sono attraversati dal flusso degli autotrasportatori e del traffico civile, con inevitabile ridimensionamento del già povero flusso economico indotto. Un’azione e una lotta, quella del comitato Pro 106 che in Nando Amoruso ha il suo ariete, che negli anni è stata abbracciata da tanti cittadini, associazioni, parroci, famiglie distrutte, che ha favorito la nascita anche di un altro comitato, oggi guidato da Fabio Pugliese “Basta vittime sulla SS106” che in una sua lettera ha definito Amoruso “uno dei pochi eroi che la nostra terra sventurata può vantare”. Ma al danno dei tanti morti, si aggiunge anche la beffa dei tantissimi autovelox e tutor disseminati lunga questa tratta che gravano sui cittadini e ingrassano le amministrazioni. Una situazione paradossale se si pensa che oggi, anche il Def del governo centrale sembra abbia stanziato circa sei miliardi per la costruzione del megalotto e la messa in sicurezza del tratto Roseto Capo Spulico, Crotone. Chi vivrà, vedrà, ma intanto si muore sulla 106, i collegamenti sono inverosimili e di ciò ne risente l’economia delle aziende, quella legata al Turismo, quella dei cittadini.