Il Tribunale Amministrativo regionale di Catanzaro accoglie il ricorso e condanna alle spese il Ministero dell’Interno e l’Autorità portuale di Gioia Tauro. Questa la sentenza con la quale i giudici hanno annullato l’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura l’11 giugno 2014 nei confronti della Recycling Srl di cui è attualmente amministratore il 42enne Pietro Arcuri. In seguito a quel provvedimento il 19 giugno 2014 l’Autorità Portuale di Gioia Tauro emise un decreto con il quale dispose la revoca di tutti i permessi di accesso in porto rilasciati a favore dei dipendenti e collaboratori della società; delle concessioni demaniali dell’autorizzazioni all’esercizio nei porti di Crotone e Corigliano dell’attività di impresa per operazioni portuali. Provvedimenti annullati dai giudici amministrativi con la sentenza che ha accolto le tesi della Recycling, difesa davanti al Tar dall‘avv. Raffaele Mirigliani ed assistita in tutta la vicenda da un collegio composto inoltre dagli avvocati Vincenzo Camposano e Giuseppe Barbuto. “Si contano ingenti danni arrecati in 18 mesi di inattività ingiustamente subita” fa sapere la società.