Riuscirà un giorno la classe politica crotonese, provinciale, calabrese ad invertire a Crotone la rotta della desertificazione occupazionale che avanza inesorabilmente dal 1994, anno in cui è iniziato lo smantellamento dell’apparato industriale.
Allo stato attuale scrutando l’orizzonte s’intravede soltanto altra disoccupazione che si sta creando con riferimento allo stato di salute dei servizi pubblici. Ad ascoltare i politici, sindacalisti, Confindustria, Confcommercio, vertici della CCIAA, sono tutti allarmati e di continuo si incontrano con l’intento di collaborare per uscire dal disastro economico in cui versa Crotone. Al momento, però, tutti i lavoratori impiegati nelle varie società dei Servizi continuano a non percepire lo stipendio da più mesi. Parole tante ma nessuna risposta concreta nei confronti di chi continua a non percepire il salario per mantenere la propria famiglia.
Scrive il Coordinamento cittadino de i Demokratici Crotone:
“La SOAKRO, che occupa 109 lavoratori, nei giorni scorsi è stata dichiarata fallita; l’AKROS, che occupa oltre 60 lavoratori, è da più tempo in stato comatoso e praticamente in fallimento; la Gestione dei Servizi, che occupa 77 dipendenti, è praticamente inattiva e da oltre sei mesi i lavoratori non percepiscono lo stipendio.
E’ questo un quadro allarmante, che procura gravi ed irreparabili danni alle imprese del sistema pubblico locale dedicate a svolgere servizi essenziali e indispensabili per la comunità e i cittadini, provocando inoltre drammatiche conseguenze e sofferenze alle centinaia di lavoratori e alle loro famiglie.
Come dichiarato unanimemente ieri nella conferenza stampa di CIGL, CISL e UIL, questa catastrofe non è la conseguenza di un destino avverso, ma il prodotto d’incapacità e inadeguatezza, espressamente richiamate e riconosciute, della classe dirigente locale e dei soggetti politici e amministrativi che da anni hanno governato il Comune e la Provincia di Crotone.
Un vero e proprio fallimento che in tutti questi anni si è nascosto dietro un fiume d’inutili parole e d’irresponsabile inconcludenza. In particolar modo, per queste situazioni e in tutti questi anni non si è realizzata alcuna attività di cura e di prevenzione, nonostante i processi di cambiamento da più tempo in atto nel settore. Le istituzioni sono rimaste sorde e insensibili alle sollecitazioni che più volte ha espresso lo stesso governo nazionale. Ancora ieri, nel corso di una conferenza stampa, il premier Matteo Renzi ha ricordato a tutti gli amministratori locali, e pensiamo anche a quelli di Crotone, l’urgenza di provvedere ad una forte azione di riordino e di ammodernamento del sistema delle cosiddette “partecipate”. In questo senso ha annunciato che adotterà apposite e stringenti disposizioni vincolanti che imporranno processi di unificazione e accorpamento di tutti i servizi pubblici locali.
Tutto questo fa premio e dà ragione a quanto i DemoKratici nel corso di questi anni, hanno sostenuto e sollecitato, più volte e tante volte, in appositi documenti e, per ultimo, nel convegno del febbraio del 2012, nel quale venne redatto un apposito “manuale” che forniva specifiche indicazioni e linee guida attraverso cui pervenire ad un’efficace azione di riordino del sistema delle aziende che gestiscono i servizi pubblici nella città e nella provincia di Crotone.
Questa, come qualunque altra sollecitazione ed invito a darsi da fare, espressi da noi e da qualunque altro livello di responsabilità, compreso il governo nazionale, sono stati come al solito disattesi e si sono puntualmente infranti contro il muro di gomma che circonda i nostri amministratori e ne caratterizza le loro attività.
L’unica azione che ha saputo compiere la classe dirigente che ha guidato negli ultimi dieci anni il Comune e la Provincia è stata quella di compiere periodici, quanto inutili pellegrinaggi della speranza da Crotone a Catanzaro, presentandosi sempre con il cappello in mano e senza idee, proposte e progetti sui quali richiedere apporti e condivisioni.
Prima che sia troppo tardi e che la situazione diventi irrimediabile sarebbe quanto mai auspicabile, necessario ed opportuno, che il Presidente della Provincia, nonché Sindaco della città di Crotone, convochi tutte le forze istituzionali e politiche del territorio, insieme alle associazioni rappresentative del mondo delle imprese e del lavoro, per affrontare di petto tutte le crisi in atto, in un quadro strategico e programmatico e non solo emergenziale.
Non è più tempo di tirare a campare. Non è nemmeno il tempo delle solitudini. E’ tempo, invece, di far scendere in campo, responsabilmente ed in uno sforzo unitario e corale, tutte le energie innovative che possono aiutare a superare le difficoltà in modo coerente e in una visione di prospettiva, nell’intesse delle imprese, dei cittadini e dei lavoratori”.