
Festa grande al Liceo Scientifico di Cirò, dove Silvana Catania, dirigente scolastica, apre, in maniera solenne ed autorevole, la iniziativa formativa organizzata dal Comune di Cirò, in collaborazione con la Scuola e la Pro Loco sui “434 anni della riforma del calendario”. E’ quanto scrive in una nota Peppe Lamazza sui “443 anni della riforma del calendario”.
Dopo i saluti e i ringraziamenti, la Dirigente scolastica, ha sottolineato l’importanza del “l’alleanza formativa…che ha consentito agli studenti del Liceo di approcciarsi ad esperienze di alternanza scuola-lavoro, quale metodologia di orientamento a garanzie di scelte consapevoli per realizzare il proprio progetto di vita, una vita nella quale essere cittadini del mondo… La scuola ha tra l’altro il compito di risvegliare in ciascun cittadino la coscienza individuale e collettiva che lo renda consapevole delle proprie capacità e della realtà in cui vive. Va proprio in questa direzione l’esperienza realizzata con il progetto “La cultura cirotana al mondo” curato con professionalità e dedizione dalle docenti Filomena Caruso e Brunella Morrone…”
Il sindaco di Cirò, Mario Caruso, sempre presente quando la scuola convoca, nel porgere il saluto ai convenuti, studenti, docenti ed Autorità, ha ricordato che in concomitanza alla chiusura della quarta giornata regionale del calendario in memoria di Luigi Lilioe cioè del 21 marzo, si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, perché in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale. Ed è una concomitanza gioiosa che fa gridare a quelle vittime che non le chiacchiere, non i proclami, né l’inasprimento delle leggi saranno capaci di “sgramignare” la malapianta delle mafie, ma l’investimento nella cultura e nella memoria delle positività di persone e fatti che al mondo si donano come atto d’amore e di resurrezione in ordine, occupazione e certezza del diritto.Il sindaco nel ricordare la venuta di Zichichi a Cirò, il suo “rimprovero” verso la intellighenzia e cultura calabrese e del crotonese ed il suo “Se Lilio fosse nato in altra Regione d’Italia, magari più avanzata economicamente, sarebbe senz’altro più conosciuto e propagandato”, ha comunicatoai presenti i messaggi di buon lavoro del Presidente della Camera e del Senato nonché del ministro Dario Franceschini, che ha solennemente dichiarato che “la comunità di Cirò non può essere lasciata sola” nel mantenere vivo il lavoro e l’impegno sulla promozione diLilio e della sua riforma. “Inter gravissimaspastoralisofficii nostri curas, ea postrema non est, ut quæ a sacro Tridentino concilio Sedi Apostolicæreservatasunt, illa ad finemoptatum, Deo adiutore, perducantur….” Tra i più importanti compiti del nostro ufficio pastorale – traduce Mimmo Madera, docente formatore teatrale – non è l’ultimo quello di condurre a buon fine, con l’aiuto di Dio, gli incarichi che dal Sacro Concilio Tridentino sono stati affidati alla Sede Apostolica…” Una interpretazione magistrale quella di Mimmo Madera, la cui voce suadente, appassionata ed applaudita, è accompagnata dal tamburo “a tempo” del maestro percussionista Massimo Ierimonti, grande cirotano come lui. La lettura della bolla “Inter gravissimas”, le cui parole fanno cominciare la bolla pontificia che, como noto, emanata da Papa Gregorio XIII, il giorno 24 febbraio 1582, pose fine all’utilizzo del calendario giuliano in molte parti d’Europa, sostituendolo con il maggiormente preciso calendario gregoriano, che prende il nome dal pontefice, dà avvio alla iniziativa interistituzionale con la lectio magistrale di Francesco Vizza, ricercatore del CNR di Firenze. “E’ emblematico – egli dice ai numerosi studenti ed autorità convenute per l’evento nella sala convegno dello Scientifico – che la iniziativa sulla “IV giornata regionale del calendario in memoria di Luigi Lilio” si celebri nel Liceo di Cirò, intitolato ad Ilio Adorisioche sulla cronofagia della società industriale, nel correggere alcune notizie sul “Saggio sul tempo” di Elias sul luogo natale di Luigi Lilio, che era della Cirò di Filottete e non napoletano, ebbe a ricordare che ad “un osservatore superficiale è certamente difficile scorgere una qualche forma di parentela o somiglianza tra Filottete e Lilio. Il primo è noto per aver innescato il fuoco della pira funebre di Ercole. La sua vita è tutta intrappolata in rapporti complicati con frecce -spesso avvelenate – mediante le quali riusciva a dipanare complesse trame mitologiche. Eroe negativo, è ricordato soprattutto per il fetore che emanava da una ferita al calcagno, luogo privilegiato per la destinazione delle frecce. Luigi Lilio sistemò la struttura del calendario in forma tanto perfetta da risultare applicabile per alcuni millenni. Eppure, osservando più attentamente, dovrebbe apparire chiaro che, come la freccia è la linearizzazione primordiale dello spazio, cosi il calendario liliano è la linearizzazione definitiva del tempo.”Francesco Vizza, nella sua dissertazione coinvolgente, continua “Luigi Lilio, che insieme a Giano Lacinio, a GiantoseiCasopero, a Elia Astorini –ma interrompetemi quando vi pare, qualora la mia dissertazione risultasse pesante!- rappresenta una parte importante della dotta Cirò, sicuramente capoluogo internazionale di cultura, fu medico, matematico, astronomo. La sua riforma è stata una rivoluzione ed un aggiustamento scientifico del tempo Si tratta di un calendario solare, basato sul ciclo delle stagioni, difeso da Keplero protestante, contro i protestanti, che erano in disaccordo con Lilio e con il Sole pur di non essere d’accordo con il Papa. L’anno nel calendario lilianosi compone di 12 mesi di durate diverse (da 28 a 31 giorni), per un totale di 365 o 366 giorni. Gli anni di 366 giorni sono detti bisestili: è bisestile un anno ogni quattro, con alcune eccezioni come il 2200 che non sarà bisestile mentre saranno bisestili gli anni 2400 e 2800.In quanto allo spostamento dell’equinozio di primavera dovuto al calendario giuliano, Lilio, propose di eliminare dieci giorni; Fu il gesuita tedesco Cristoforo Clavio che sulla base delle proposte di Lilio, suggerì di passare dal 4 al 15 ottobre 1582.” La lectio magistralis di Francesco Vizza, seguitissima è stata interrotta solo dai frequenti applausi della platea. La Dirigente Silvana Catania , che a margine ha ringraziato i collaboratori scolastici e lo staff tecnico della Scuola per la organizzazione logistica del convegno, si è impegnata a produrre un CD dell’evento, perché sia diffuso a promozione della riforma gregoriana, di Lilio e del territorio di “Noi che chiamati fummo greci, ma Greci più grandi”.