Il 31 ottobre prossimo l’aeroporto di Crotone, se non ci saranno fatti nuovi, potrebbe chiudere definitivamente battenti, e “fatti nuovi” significano: pubblicazione entro fine Agosto, da parte dell’Ente del bando di gara per affidare lo scalo in concessione totale ad un nuovo gestore; decisione di Ryanair di volere proseguire con i voli; disponibilità finanziaria. Ma al di là di alcuni Sindaci, tra cui quello di Crotone Ugo Pugliese, al momento c’è da sottolineare soltanto la “sensibilità sociale” del giudice Dott.ssa Arcangelo Stefania Romanelli che, nell’autorizzare la curatela fallimentare a proseguire la gestione della società “Sant’Anna Spa” in esercizio provvisorio fino al 31 ottobre, ha messo in evidenza, quasi a voler pungolare coloro che sull’argomento tacciono o dormono, che tenere aperto e funzionante l’aeroporto è un interesse del territorio, per il cui sviluppo le istituzioni locali e regionali dovrebbero spendersi al massimo. Dopo di ciò un silenzio assordante. La “cosa” pare non interessi più a nessuno. Questo lembo della Calabria, così ricco di storia e di bellezze naturali, continua ad essere ignorato; non ci si rende conto che senza il Crotonese la Calabria non potrà decollare. Dovrebbe essere interesse di tutti un impegno collettivo. Invece questa nostra provincia non è in alcuna programmazione seria, non c’è nei nuovi ospedali, non c’è seriamente nel piano dei trasporti o non c’è con carattere prioritario. Possibile che non ci si rende conto che l’Aeroporto di Crotone non può chiudere? Se ne ha bisogno, perché da queste parti non ci sono le ferrovie, non c’è l’autostrada, non c’è nemmeno una rete viaria regionale accettabile. Perché tanta ostilità da parte di Regione e Governo?
Si parla di bonifica dei siti inquinati e abbandonati e qui si continua a morire di Cancro. Si parla di sviluppo turistico e poi non si approva l’unico progetto di legge, quello a firma di Orlandino Greco sulla promozione del turismo golfistico, che nel Crotonese potrebbe trovare ampia applicazione e pratica attuazione per la caratteristica e l’idoneità dei luoghi. Il Governo, sollecitato sulla ripresa dei lavori per l’ammodernamento della SS106 con manifestazioni imponenti organizzate su questo tratto, risponde con l’attivazione di lotti che non hanno niente a che vedere con il Crotonese. Sembriamo impotenti di fronte a questi comportamenti assurdi. Ma non dobbiamo essere apatici e remissivi! Ribelliamoci ed indigniamoci: scrive la Dott.ssa Romanelli che “il servizio aeroportuale è di interesse per la collettività, consente di mantenere i livelli occupazionali ed i valori patrimoniali dell’Azienda”. Facciamo si che le istituzioni ai vari livelli ne prendano atto e che il loro operato sia in linea con l’interesse esclusivo dell’economia generale del territorio. Sarebbe auspicabile una forte intesa tra tutti coloro che sono impegnati a servire questa nostra regione. Come IDM chiediamo al nostro leader Orlandino Greco, presidente del gruppo “Oliverio Presidente”, di farsi carico di questo problema e di chiedere al Presidente della Regione un incontro operativo sull’aeroporto di Crotone, al quale devono essere invitate tutte le Istituzioni che possano far si che, prima del 31 ottobre, accadano “fatti nuovi”.
Anna Lisa Filippelli
Italia del Meridione
Mantenere sì aperto aperto l’aeroporto di Crotone ma non attingendo a fondi pubblici destinati ad altri usi, quali i proventi delle royalties. Se la società aeroportuale è in grado di competere nel mercato bene, altrimenti è meglio chiudere la struttura aeroportuale. Mi dispiace, ma con i miei soldi non sono disposto a pagare stipendi di dirigenti quando l’investimento è a perdere, ovvero non sì è in grado di chiudere l’esercizio almeno in pareggio, non dico in attivo. A questo punto chiedo che tutti facciano sacrifici a partire dalla società di gestione. Chiedo che i vari amministratori della società di gestione facciano la loro parte a “isorisorse”, ovvero a costo zero rimettendoci anche i soldi di benzina e di tempo per svolgere questa funzione. Perché chiedere i soldi delle Royalties? Cui prodest? Per non parlare poi della società che si occupa della vigilanza anche quando lo scalo pitagorico non è operativo per la modica cifra di 650.000 euro annui. Forse dovremmo essere noi cittadini a prendere a calci nel sedere più di un politico locale e regionale, a cominciare dai sindaci che hanno “stornato” i fondi delle royalties per tenere in piedi una società che chiude il bilancio costantemente in rosso. Meglio usare gli stessi fondi per costruire un collegamento veloce con l’aeroporto di Lamezia Terme. In fondo dal crotonese a Lamezia c’è la stessa distanza che percorre un romano per raggiungere l’aeroporto di Fiumicino dal proprio domicilio. Ciò che è diverso è rappresentato proprio dai collegamenti veloci e funzionanti.
SONO D’ACCORDO CI SI DEVE MUOVERE E SENSIBILIZZARE LE ISTITUZIONI E LA POPOLAZIONE ALTRIMENTI SARA’LA FINE PER DAVVERO !!!!
CROTONESI. Ribelliamoci ed indigniamoci: il servizio aeroportuale , consente di mantenere occupazione e valori patrimoniali del territorio. Facciamo si che le istituzioni ne prendano atto e che il loro operato sia in linea con l’interesse esclusivo dell’ economia generale del territorio. Sarebbe auspicabile una forte intesa tra tutti coloro che sono impegnati a servire questa regione e di farsi carico di questo problema , di chiedere al Presidente della Regione un incontro operativo sull’aeroporto di Crotone, al quale devono essere invitate tutte le Istituzioni che possano far si che, prima del 31 ottobre, accadano fatti nuovi. Se ciò non avvenisse sarebbe logica una mobilitazione di massa che paralizzi tutto il SUD con il blocco delle strade e ferrovie TUTTE.