È stato attraverso un telefono satellitare che l’equipaggio del motopeschereccio con a bordo 293 migranti di varie nazionalità, ha comunicato la sua presenza a largo del comune di Isola di Capo Rizzuto nella mattinata dello scorso 8 settembre (leggi notizia). Immediatamente, dopo lo sbarco, è stata avviata, da parte degli investigatori della Squadra Mobile unitamente ai militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone, articolata attività d’indagine volta all’individuazione degli eventuali scafisti.
Numerosi sono stati i migranti intervistati contestualmente alle operazioni di sbarco e, sebbene molti di loro non abbiano voluto offrire alcuna forma di collaborazione per timore di eventuali ritorsioni da parte degli organizzatori del viaggio illegale, le dichiarazioni fornite da alcuni degli immigrati escussi, sino a tarda sera, hanno consentito di raccogliere in capo a due cittadini turchi, rilevanti ed incontrovertibili elementi di prova tali da ritenere che gli stessi fossero i componenti l’equipaggio del peschereccio intercettato e partito quattro giorni prima dalle coste turche alla volta dell’Italia. All’esito delle indagini i due sono stati, quindi, tratti in arresto poiché ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e tradotti, su disposizione del P.M. di Turno presso la Procura di Crotone, dott.ssa Luisiana Di Vittorio, presso la Casa Circondariale di Crotone. Nel corso dell’udienza di convalida e contestuale giudizio, tenutasi nella mattinata di ieri 9 settembre, gli indagati, di fronte alle evidenze probatorie, hanno finito per ammettere le proprie responsabilità optando per il cosiddetto patteggiamento.




