Il comitato Verità Democrazia e Partecipazione: Le sorti della nostra città sono indissolubilmente legate all’esito dell’attività di bonifica dell’ex area industriale. Una bonifica che la città attende da molti anni e che, nonostante le espresse disposizioni contenute nella sentenza n. 2536/2012 emessa dal Tribunale di Milano, ancora ad oggi resta una chimera.
La nomina del commissario straordinario incaricato dal Governo di coordinare, accelerare e promuovere la realizzazione degli interventi di bonifica e la riparazione del danno ambientale sul sito contaminato di interesse nazionale, Elisabetta Belli, negli ultimi mesi ha dato avvio ad una serie di manovre e consultazioni.
Al centro del dibattito lo studio di fattibilità presentato da ENI – Syndial contenente la proposta di “tombare”- di fatto sotterrare – i rifiuti risultanti dall’opera di bonifica e confinarli in loco, creando una discarica di servizio sul sito dell’ex area industriale. Una proposta inaccettabile per il comitato autonomo VDP perché non garantisce i canoni di bonifica corretta imposti dalla sentenza del Tribunale di Milano del febbraio 2012 e non permette di garantire la reale incolumità per la salute pubblica, trattandosi di una mera messa in sicurezza e non di un’opera di bonifica che restituisca le area interessate alla cittadinanza.
Inoltre, tale soluzione è inconciliabile con il principio “discariche zero” assunto dalla Regione Calabria con la delibera n. 34 del 15 febbraio 2016 e poi tradotta nel corpo del PRGR. Eppure l’ipotesi di accordo tra la Regione Calabria e Syndial muoveva in questa direzione.
L’incontro tenutosi al Ministero dell’Ambiente nella giornata di mercoledì 11 gennaio scorso, finalmente costringe a scoprire le carte di chi già immaginava la solita bonifica di comodo che fa comodo a tutti tranne che ai cittadini.
Se, dunque, il risultato della conferenza di servizi di mercoledì scorso ha imposto la presentazione di una serie di progetti alternativi allo studio di fattibilità da parte di Syndial che debbano necessariamente tenere conto della destinazione d’uso delle aree interessate e dei vincoli idrogeologici del territorio, è giunto il momento che le Istituzioni interessate coinvolgano i cittadini nelle scelte da affrontare.
Non è più tempo di deleghe in bianco ed i cittadini di Crotone hanno il diritto di essere parte attiva nel processo decisionale della bonifica dell’aera SIN e nella tutela dei diritti di rango costituzionale che vanno dal diritto alla salute ed ad un ambiente salubre, alla tutela paesaggistica.
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