E’ del tutto evidente che si possono avere opinioni diverse, che si voglia meglio capire è legittimo. Altra cosa è il tentativo che traspare in certi commenti: la volontà di demolire quel dato manipolando la realtà. E ciò che accentua l’insidia è la utilizzazione di una legittima dialettica all’interno del PD crotonese per accentuare, se possibile i guasti. E’ bene parlar chiaro: sono convinto che il Pd calabrese e crotonese non subirà inerte la minaccia di una scissione silenziosa, ed è bene chiarire bene prima che alle primarie bisognerà andare con un più elevato senso di responsabilità. Non occorre commentare: i dati parlano da soli. Ma non è solo il risultato dell’affluenza che, in una fase difficile segnata da una scissione, conferma la vitalità del progetto democratico in Italia come a Crotone e nel crotonese, tale conferma viene anche dal responso delle convenzioni, dove nonostante la mozione Orlando abbia annunciato una posizione aventiniana le urne le hanno assegnato oltre il 10%. C’è un altro partito che nel crotonese sia in grado di alimentare una vitalità democratica simile? Certo sarebbe sbagliato ogni tono trionfalistico ma la realtà non può essere rovesciata. Addirittura si è arrivati a costruire un caso scandalistico su una vicenda che può essere letta nelle sue tinte localistiche ma che riflette invece i carattere inclusivo del PD. A Roccabernarda per dichiarazione del segretario del locale circolo, è stata resa pubblica la decisione di non fare il congresso (decisione arbitraria e non conforme alle norme che regolano la vita interna del PD), ma dallo stesso comune sono state presentate 110 richieste che la commissione di Crotone ha rinviato per convalida al regionale. Quegli iscritti hanno così potuto esprimere il loro diritto. Rappresentano un rigonfiamento oppure una volontà autonoma di partecipazione? Penso che la vitalità espressa nei congressi è un patrimonio da investire in una più intensa e incisiva iniziativa politica e di governo per dare risposte alla domanda di progresso di sviluppo delle nostre popolazioni, ai tanti giovani che aspirano al riconoscimento dei loro diritti fondamentali, al lavoro e a come valorizzare le risorse territoriali ed umane del crotonese e della Calabria. Le primarie del 30 Aprile dovranno essere l’occasione per una grande mobilitazione unitaria di tutti i democratici, animare la virtuosa competizione tra i candidati e le loro proposte e costruire quel protagonismo che alimenta la speranza del cambiamento. Sono convinto che il gruppo dirigente di Crotone saprà essere all’altezza di tali sfide come peraltro ha dimostrato nelle stesse convenzioni.
E’ quanto dichiara Mario Paraboschi, supervisore per il tesseramento del Pd di Crotone