Non sediamo nella platea di quanti sono convinti che la sortita dell’imprenditore Filippo Callipo, riportata dai mass media giorni or sono, sia una battuta esagerata, né uno sfogo di pessimismo; anzi siamo certi che l’allarme lanciato sulle negatività che la Calabria sta accumulando in questi periodi sia una triste verità che deve preoccupare tutti i cittadini del nostro territorio per trovare -in uno sforzo comune- il coraggio di reagire democraticamente al fine di mobilitare le coscienze per ricercare quelle soluzioni utili a creare sviluppo.
Noi restiamo convinti che serve più concertazione, più partecipazione, più responsabilità e meno solisti, meno demagogia, meno superficialità per costruire una piattaforma possibile in grado di creare le condizioni dello sviluppo, riducendo negatività e disagi.
Prima condizione su tutto resta, a nostro giudizio, la sottoscrizione di un patto per il lavoro e la creazione di nuova occupazione.
Non è concesso a nessuno: politica, burocrazia, opinionisti, forze sociali, forze produttive o altri, ignorare il grande problema del lavoro che non c’è, nel nostro territorio.
Né oggi è reale pensare che tutto ci piove dal cielo o avviene per miracolo, né tantomeno è solo dovuto, senza prima considerare lo sforzo e lo scatto di orgoglio al quale siamo chiamati a compiere come comunità se vogliamo evitare di retrocedere ancora verso il basso.
Non è concepibile adagiarsi sul presente, ricco di disuguaglianze e povertà estreme, mentre paghiamo a caro prezzo disservizi, ritardi strutturali e inefficienze burocratiche che aggravano le esigue condizioni economiche delle tante famiglie calabresi.
Occorre partire dal lavoro e seguire con i servizi alla persona, non trascurando mai il territorio con i suoi prodotti di nicchia e l’utilizzo moderno delle coste, dei due mari, della montagna qualificando sempre meglio la virtù dell’accoglienza a favore dei viaggiatori che scelgono liberamente di visitare la nostra terra.
Necessita -secondo noi- rivalutare oggi più che mai la logica della rappresentanza dei corpi intermedi per costruire quel confronto primario di concertazione a più voci, capace di ridurre i tempi delle decisioni passando dalle troppe parole ai fatti concreti che in molti auspichiamo.
Siamo –infine- consapevoli che alla Calabria non servono “solisti” di comodo, né tantomeno populismi di facciate dai vari colori emergenti ma solo amministratori responsabili e capaci a recepire il disagio -manifestato con chiarezza da Callipo – per evitare passi nel vuoto che metterebbero in forse le libertà democratiche conquistate nel tempo, attraverso lotte e sacrifici di un popolo che di sicuro merita più lavoro, più pace sociale e migliore libertà, e non finire in quel mattatoio sociale verso il quale, per nostra cultura, nutriamo alcuna simpatia.
E’ quanto afferma, Francesco Fortunato, Segretario Provinciale FAI: Cisl Catanzaro-Crotone-Vibo




