![Cirò Marina, Pietro Mercuri Fdi-An e Roberto Siciliani non parteciperanno al Consiglio Comunale](http://www.ilcirotano.it/wp-content/uploads/2017/06/Cirò-Marina-Pietro-Mercuri-Fdi-An-e-Roberto-Siciliani-non-parteciperanno-al-Consiglio-Comunale-300x164.jpg)
Siamo fortemente orientati a non partecipare al Consiglio Comunale di domani, venerdì 30 giugno, per non avallare indirettamente la grave violazione di legge, che è stata commessa dall’Amministrazione Comunale. Ci riferiamo alla mancata presentazione al Ministero dell’Interno di un’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato entro il termine “perentorio” del 16 giugno scorso. – E’ quanto affermano in una nota Pietro Mercuri e Roberto Siciliani. – Ricordiamo che l’articolo 259, comma 1, del Testo Unico degli Enti locali prescrive: “Il Consiglio dell’Ente Locale presenta al Ministero dell’Interno, entro il termine perentorio di tre mesi dalla data di emanazione del decreto di cui all’articolo 252, un’ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato”. Il decreto, a cui fa riferimento la norma, è quello di nomina dell’Organismo Straordinario di Liquidazione. Nel caso del Comune di Cirò Marina, il decreto di nomina dell’OSL è stato emanato il 16 marzo 2017. Pertanto, il termine perentorio dei tre mesi è scaduto il 16 giugno 2017. Facciamo presente che, ai sensi dell’articolo 262, comma 1, del Tuel, l’inosservanza del termine perentorio comporta lo scioglimento del Consiglio Comunale, in quanto integra l’ipotesi di cui all’articolo 141, comma 1, lettera a. Anche volendo sorvolare sulla grave violazione di legge, ci tocca sottolineare che è innegabile che l’Amministrazione Comunale abbia avuto un’evidente difficoltà a redigere quest’ipotesi di bilancio. Difatti, è stata costretta a revocare la delibera di Giunta n. 66 del 16 maggio, adducendo come pretesto un errore meccanografico, e ad adottare la delibera n. 75 del 6 giugno, in cui non fa però nessun richiamo al modello “F”, che viene invece richiamato nella delibera n. 91 del 16 giugno. Durante quest’ultima seduta di Giunta erano assenti gli assessori (esterni) Bossio e Strancia. Hanno avuto, forse, sentore che i conti non quadravano, e non quadrano? A proposito del presunto errore meccanografico, osserviamo che c’è sempre un operatore che digita e che deve fare attenzione a “quello” che digita. Ci vogliono attenzione e competenza. A questo punto, chi, come noi, si aspettava il ripristino della legalità, è rimasto nuovamente deluso. Il precedente più grave è rappresentato dal fatto che questa Amministrazione Comunale, anziché approvare il bilancio di previsione nei termini, ha dichiarato il dissesto finanziario del Comune, malgrado ci fosse, e ci sia, un dissesto ancora aperto. La legge prevede, nel caso di ricostituzione di disavanzo di amministrazione o di debiti fuori bilancio, “solo” l’avvio della Procedura Straordinaria di Liquidazione. Noi ribadiamo che non c’erano i presupposti per dichiarare il dissesto, ma che, se anche ci fossero stati, non si poteva dichiarare un dissesto-bis. Non abbiamo però ottenuto il ripristino della legalità, neppure adendo il Tar, che, senza entrare nel merito, ha eccepito che avremmo dovuto impugnare il conto consuntivo 2015. Non avremmo potuto farlo, comunque, perché i danni per la nostra comunità originano dalla nuova dichiarazione di dissesto e dall’aumento sconsiderato delle nuove tariffe dei tributi. In tutti i casi, la Giunta comunale si è opposta all’annullamento della delibera di dissesto, dando incarico per 5 mila euro (fondi del Comune) ad un avvocato influente di resistere davanti al Tar. Se la legge non l’ha ripristinata un Tribunale dello Stato, capirete bene come le nostre speranze si siano già allora affievolite. Attualmente, invece, partendo dal fatto che il Consiglio Comunale avrebbe dovuto presentare un’ipotesi di bilancio al Ministero entro il termine “perentorio” del 16 giugno, la nostra indignazione è acuita dalla proroga, di fatto, concessa allo stesso Consiglio dalla Prefettura di Crotone con la diffida ad adempiere entro (l’ulteriore) termine di 20 giorni dalla notifica a tutti i consiglieri. Siamo pertanto giunti alla conclusione che non c’è speranza per il nostro territorio. Stiamo esercitando le nostre funzioni di consiglieri comunali di opposizione tra mille difficoltà, ma a preoccuparci è che alle nostre denunce politiche non seguono i necessari controlli da parte degli organi dello Stato che sono preposti ai controlli. Abbiamo pensato che, se anche facessimo mettere a verbale le nostre osservazioni nel corso della seduta consiliare, queste cadrebbero nel vuoto. Invitiamo, tuttavia, i consiglieri di maggioranza e i consiglieri di minoranza, che parteciperanno alla seduta, a valutare con grande attenzione gli atti che sono stati chiamati ad approvare durante il Consiglio Comunale di domani, 30 giugno. Devono essere consapevoli delle pesanti responsabilità civili e penali che si assumerebbero, approvando degli atti approntati con evidente affanno. Se due assessori erano assenti nella seduta di Giunta del 16 giugno, significa che i due, Bossio e Strancia, forse erano consapevoli di questo affanno. Noi abbiamo chiesto invano che alle sedute consiliari, con all’ordine del giorno il bilancio e le materie contabili, sia presente il revisore dei conti. Non lo conosciamo: non venne in aula neppure a relazionare sul dissesto. Noi abbiamo denunciato alla Prefettura che sono state ignorate due richieste di convocazione del Consiglio Comunale, protocollate da tutti noi consiglieri di minoranza, e una aveva ad oggetto la situazione contabile del Comune. Abbiamo rappresentato altresì che i componenti della minoranza, destinati ad integrare le Commissioni Consiliari, sono stati scelti dall’Amministrazione Comunale in una sede extraconsiliare, in palese dispregio della legge e del regolamento comunale. Denunciamo un’altra questione molto rilevante: il ritardo con cui questa Amministrazione si accinge ad approvare quest’ipotesi di bilancio, si ripercuoterà inevitabilmente anche sul pagamento degli scrutatori e degli altri componenti dei seggi, che hanno lavorato alle amministrative 2016. L’ipotesi di bilancio dovrà infatti essere esaminata e poi approvata dal Ministero dell’Interno. Questo è un altro scandalo, che non ha precedenti.