Il mondo dell’università, della ricerca, delle istituzioni e quello delle associazioni ambientaliste si è dato appuntamento oggi presso la “Casa della Natura” del C.I.P.R. (Comitato Italiano Protezione Rapaci) per manifestare con forza il proprio sostegno della candidatura a Sito Patrimonio dell’Umanità UNESCO del Parco Nazionale della Sila.
Nella splendida cornice della sede del CIPR, il Presidente Mario Tripepi ha avuto modo di ricordare come «noi abbiamo avuto la fortuna di collaborare con il Parco e di poter lavorare al suo interno per svolgere dei progetti di monitoraggio delle specie selvatiche. Sappiamo quindi in prima persona quanto sia bello e prezioso questo territorio, che merita senz’altro la ‘promozione’ a Sito Patrimonio UNESCO».
«È vero, il nostro è un patrimonio inestimabile;» – ha ricordato il Commissario Straordinario del Parco Nazionale della Sila, la professoressa Sonia Ferrari – «il cammino che stiamo percorrendo è molto arduo, ma noi siamo ambiziosi. Non perché vogliamo semplicemente accumulare titoli, ma perché la Calabria ha bisogno di progetti coinvolgenti. Come dico sempre, anche lo stesso percorso rappresenta già un grosso risultato. Nel frattempo ieri ci è comunque giunta già una buona notizia, visto che la Commissione Nazionale per l’UNESCO ha deciso di portare avanti la nostra candidatura».
Del resto quasi non passa giorno che dalla nostra area protetta non venga fuori qualche sorpresa. Basterebbe pensare ai risultati dei recenti scavi sulle sponde del lago Cecita, con la scoperta di tanti tesori archeologici e dei resti di un Elephas antiquus. Oppure a quante specie arboree o faunistiche endemiche sono costantemente rinvenute nel nostro parco.
Un patrimonio «la cui protezione verrebbe notevolmente rafforzata da un eventuale esito positivo del processo di candidatura a Sito UNESCO;» – nelle parole del Direttore f.f. del Parco, il dott. Giuseppe Luzzi – «noi del resto come Parco stiamo lavorando a questo sin dal 2012, riuscendo anche ad entrare nella Tentative List. Ricordo poi che quello della Sila, anche secondo la stessa IUCN, costituisce un Parco hotspot di biodiversità. Contiamo, solo di mammiferi, ben 65 specie di cui la gran parte presenta caratteristiche genetiche uniche, per non parlare delle specie arboree. Non per nulla la candidatura sarà incentrata proprio sui sistemi forestali, visto che essi coprono ben l’80% dell’area protetta. In questo sforzo continuo per preservare la bellezza della natura che ci circonda e la ricchissima biodiversità che la contraddistingue in tanti ci stanno stando vicino: basti citare già solo la Regione Calabria ed il Ministero».
Sono in tantissimi ad essere convinti che la Sila meriti di divenire Sito UNESCO e a questo proposito sono intervenuti per esprimere il proprio supporto: la Regione Calabria; la Provincia di Cosenza; il CIPR; il CNR-ISAFOM; l’associazione Amici della Terra; l’UNICAL e il Dibest; il WWF Sila-Pollino; i Comuni di Acri, Casali del Manco, Cosenza, Montalto Uffugo e Rende; le Guide Ufficiali del Parco Nazionale della Sila.