Sull’ammodernamento e la velocizzazione della linea ferroviaria ionica calabrese, i parlamentari M5s Paolo Parentela, Dalila Nesci, Nicola Morra, Federica Dieni e Laura Ferrara (Ue) hanno presentato un esposto alla Corte dei Conti e alle Procure di Reggio Calabria e Catanzaro, insieme al docente esperto di trasporti Domenico Gattuso, dell’Università di Reggio Calabria. Da Rocca Imperiale (Cs) a Reggio Calabria-Porto sono previsti lavori per circa 500 milioni, per cui il governatore Mario Oliverio, il ministro dei Trasporti Graziano Delrio e il dg di Rete ferroviaria italiana, Maurizio Gentile, presentarono alla stampa, nel maggio scorso presso la Cittadella regionale, uno specifico protocollo d’intesa. Vi sono, inoltre, ulteriori 70 milioni per materiale rotabile già stanziati, che faranno parte di un successivo accordo. Secondo i qualificati firmatari dell’esposto, «le risorse pubbliche della comunità calabrese sono state attribuite ad Rfi senza che sia stato reso pubblico il progetto delle opere, ed in particolare l’insieme degli elaborati tecnici relativi (relazione, tavole di progetto, specifica delle opere e relativo articolato dei costi, cronoprogramma degli interventi et coetera)». Ad avviso degli esponenti c’è il rischio che «l’azienda Rfi potrebbe effettuare semplici opere di manutenzione della linea, ordinariamente a suo carico, sfruttando risorse comunitarie rilevanti senza provvedere ad un reale potenziamento (che prevede anche il recupero delle stazioni), persistendo peraltro in una incoerente opera di smantellamento dei binari in numerose stazioni». Insomma, i parlamentari 5stelle della Calabria e il professor Gattuso vogliono che la magistratura ordinaria e contabile controllino a modo le carte, ad evitare eventuali indebiti utilizzi di risorse pubbliche a danno dei passeggeri calabresi.