In seguito al taglio non propriamente obiettivo di alcuni servizi giornalistici del TG3 Calabria andati in onda in questi giorni, abbiamo appena inviato una lettera al direttore TGR Luca Ponzi, con l’esposizione del nostro punto di vista sull’attuale situazione calabrese. Buona lettura!
Egregio Direttore,
a nome dell’Associazione Ferrovie in Calabria che rappresento, pur ammirando il Vs. impegno sociale nel portare a conoscenza dei cittadini calabresi le criticità del sistema di trasporto ferroviario (e pubblico in generale) della nostra Regione, mi permetta di inviarle alcune osservazioni.
Premetto che l’Associazione Ferrovie in Calabria è impegnata dal 2012 (pur fondando le proprie radici nel blog “Ferrovie in Calabria” nato nell’ottobre 2006) in una lunga battaglia per il rilancio del sistema ferroviario calabrese, da quindici anni a questa parte depauperato di decine di collegamenti di carattere regionale ed a lunga percorrenza, con particolare riferimento al versante Jonico. La nostra Associazione si rapporta da sempre, tra alti e bassi, con le istituzioni preposte ad affrontare queste tematiche, ovvero la Regione Calabria e Trenitalia Divisione Trasporto Regionale per i servizi di pertinenza locale, e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Trenitalia Divisione Passeggeri Long Haul relativamente ai servizi ferroviari a lunga percorrenza, a mercato (Frecce) e del Servizio Universale (InterCity – InterCity Notte). Dallo scorso anno è stata anche ufficializzata la nostra collaborazione con l’azienda regionale di TPL Ferrovie della Calabria s.r.l. attraverso una convenzione firmata da ambo le parti, relativa all’organizzazione di treni storici, ma anche attività di volontariato atte a migliorare la qualità dell’offerta ferroviaria attraverso sondaggi all’utenza e proposte di ottimizzazione dei servizi.
Negli ultimi due anni, dopo il punto più basso toccato nel quinquennio 2010 – 2015, le nostre battaglie (e non solo le nostre) hanno portato i primi frutti: certo, si parte da una situazione nel campo dei trasporti che è degna di un bollettino di guerra. E’ chiaro che la bacchetta magica non esista per nessuno. Anzi, forse neanche una bacchetta magica riuscirebbe a risolvere nel giro di due anni, quello che in cinque anni è accaduto (e che già stava accadendo dai dieci precedenti), partendo dalla sopracitata soppressione dei servizi a lunga percorrenza lungo la linea Jonica, alla riduzione dei collegamenti ferroviari regionali, alla chiusura delle Ferrovie Taurensi, interruzioni a più riprese della Catanzaro – Cosenza, chiusura della Ferrovia Silana, eliminazione del servizio ferroviario tra Sibari e Taranto e, purtroppo, tante altre criticità simili.
Oggi, agli inizi del 2018, forse possiamo tirare un sospiro di sollievo pur non abbassando mai la guardia, ANZI, tenendola sempre più alta. Ma la guardia alta la si mantiene non solo con le proteste senza capo nè coda, ma anche e soprattutto con le proposte. E’ necessario analizzare con obiettività la situazione attuale, e da quella partire per migliorare sempre di più.
Iniziamo dalla questione legata alla Ferrovia Jonica: dopo 30 anni di mancati investimenti sul materiale rotabile, finalmente sono in attività tre nuovi convogli, gli ATR 220 “Swing” (mostrati nel Vs. servizio di stamane). Dopo 150 anni, vengono investiti 500 milioni di Euro atti a rinnovare integralmente, velocizzare e predisporre all’elettrificazione tutta la tratta Sibari – Melito di Porto Salvo: la scorsa estate questi interventi – comunque ancora in corso – sono stati eseguiti tra Sibari e Catanzaro Lido. La prossima estate toccherà alla tratta Catanzaro Lido – Locri, mentre nell’estate 2019 sarà la volta della tratta Locri – Melito di Porto Salvo. Sostituzione dell’armamento, messa in sicurezza delle gallerie, eliminazione dei passaggi a livello (con piani di viabilità alternativa concordati con i Comuni), messa in sicurezza del PL che rimarranno (grazie all’installazione di sistemi di telecamere che bloccano la circolazione ferroviaria in caso di PL ostruito da mezzi), graduale istituzione del Rango C di velocità. Ma soprattutto, il ripristino dei binari di incrocio in quelle stazioni che fino a qualche anno fa erano già date per spacciate. Già, perchè non è il binario unico (come sottolineato erroneamente dalla Vs. inviata questa mattina) il problema della linea Jonica. Esistono linee ferroviarie a binario unico che sopportano un traffico di un treno ogni ’30 minuti!
Quello che per la Jonica è necessario, ed oggi finalmente vengono gettate le basi, è una modernizzazione che deve assolutamente essere seguita (e su questo consiglierei invece di produrre un servizio in modo tecnico e obiettivo) o da una elettrificazione o dall’acquisto di materiale rotabile diesel di nuova genarazione sia per il trasporto regionale (treni analoghi agli ATR 220 Swing e/o Minuetto) che per quello a lunga percorrenza (locomotori diesel dotati di impianti di “lateralizzazione” delle porte, compatibili con vetture letto/cuccette/intercity).
Relativamente agli attuali servizi ferroviari, sembra quasi che si sia dimenticato quando fino a qualche anno fa, sulla Jonica, gli ultimi treni Regionali verso i principali centri, partivano alle 18, oppure sulla Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale circolavano sole 3 coppie di treni al giorno, a differenza delle 10 attuali. Si dimentica l’assenza di collegamenti diretti, seppur ancora pochi, tra la Jonica ed il versante tirrenico (Paola e Lamezia Terme Centrale), la mancanza di minime coincidenze tra servizi regionali stessi. Sembra non interessi che da Lamezia Terme Centrale si raggiunge Roma Termini in 3 ore e 30 minuti a bordo di due coppie di Frecciargento, l’ultima istituita lo scorso dicembre dopo anni di nostre battaglie, senza dimenticare l’istituzione della fermata di Rosarno a questi collegamenti veloci, dando un po’ di respiro anche alla martoriata locride. Non parliamo poi – anche se questo al pendolare interesserà ovviamente poco -, della riattivazione del Treno della Sila, servizio turistico che sta portando grandi benefici all’economia silana, e rimanendo in tema di Ferrovie della Calabria, dopo quasi dieci anni partiranno a giorni, finalmente, le gare d’appalto per il ripristino della Catanzaro – Cosenza relativamente al tratto interrotto per frane da Soveria Mannelli a Marzi. Linea che diventerà l’asse di congiunzione tra i due sistemi metropolitani di Catanzaro e Cosenza.
Certo, chi dice che le criticità non ci siano, o che tutto vada di lusso? Il deragliamento del Regionale 3742 Cosenza – Paola lo scorso 6 dicembre, all’interno della Galleria Santomarco (tra l’altro ancora interrotta, e mi piacerebbe sapere come mai questo argomento non sia diventato un tam tam, come giusto nei confronti dei tanti pendolari oggi segregati sui bus, sulla Vs. importantissima testata Rai), pone grossi interrogativi sullo stato della rete ferroviaria, pur trattandosi di una situazione molto anomala all’interno di quella specifica galleria. Le criticità sono tante, e come non citare, ad esempio, le due coppie di treni InterCity effettuati tra Reggio Calabria Centrale e Taranto con una littorina? Oppure le Ferrovie Taurensi, per le quali più volte abbiamo presentato alcune proposte di rilancio (e che rilanceremo), ma la risposta del territorio nella maggior parte dei casi è stata “è meglio farci una pista ciclabile”?
Vogliamo parlare del Contratto di Servizio tra Regione Calabria e Trenitalia, non ancora stipulato? Bene. Ci si chiede almeno perchè non è stato stipulato? Lo si è chiesto alle istituzioni preposte, in primis all’Assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno, un tecnico prestato alla politica che differentemente dai suoi predecessori, ascolta e risponde alle istanze di tutti? TUTTI, anche coloro che chiedono le cose più assurde ed improbabili, come una nuova fermata ferroviaria sotto la propria casa. Se non lo si è chiesto, ve lo anticipiamo noi: il Contratto di Servizio a 15 anni, tra la Regione Calabria e Trenitalia, non è stato ancora firmato perchè – udite udite – sono giunte ben quattro manifestazioni di interesse da parte di altrettante aziende di trasporto, al bando europeo per l’affidamento del TPL su ferro calabrese indetto dalla Regione Calabria lo scorso anno. Per legge, la Regione è tenuta a valutarle attentamente, convocando le aziende e discutendo della loro proposta, anche se fossero 10, 100 o 1000. Se la Regione questo non lo avesse fatto, diversamente da quanto sta avvenendo in questi giorni e probabilmente ci vorranno ancora alcuni mesi per completare l’iter, qualcuno avrebbe sicuramente detto “che vergogna! La Regione Calabria ha affidato a Trenitalia un servizio a scatola chiusa!”.
Ma non voglio dilungarmi ulteriormente, perchè pur immaginando di aver attirato la sua attenzione su queste specifiche problematiche e ringraziandola per l’attenzione, forse un po’ l’avrò anche annoiata. Ma “purtroppo” noi di Associazione Ferrovie in Calabria siamo fatti così: la sterile polemica riteniamo non serva a nulla, se non a far ulteriormente “arrabbiare” una popolazione che avrebbe invece bisogno di rassicurazioni e informazioni corrette ed obiettive. Sia chiaro: questo non significa nascondere le criticità che ci sono, e sono tante e vanno risolte, ma significa comunicare che un cambiamento è in corso e se tante cose ancora non funzionano, è perchè – come anticipato qualche rigo più in alto – la bacchetta magica non esiste e nè funzionerebbe in una regione dove il trasporto su gomma l’ha sempre fatta da padrone, anche con il benestare di tante, troppe figure politiche degli scorsi anni.
Roberto Galati
Associazione Ferrovie in Calabria