L’industria automobilistica ha rappresentato e rappresenta un motore economico fondamentale per la crescita del Paese, ma è da sempre vessata da imposte e tasse varie e cumulative (IPT – TASSA DI POSSESSO – ACCISE CARBURANTE – PEDAGGI AUTOSTRADALI eccetera). Non dimenticando quanto patito dall’indotto orbitante intorno all’industria dell’auto, penalizzato dalle diverse manovre messe in atto da governi politici e tecnici (aumento IPT, riforma veicoli d’epoca e altro).
Riesce pertanto apprezzabile l’intervento del sindaco di Catanzaro Sergio Abramo che chiede alla Regione Calabria di intervenire sulla tassa di possesso per l’acquisto dei veicoli ELETTRICI e IBRIDI. Da parte nostra aggiungeremmo nella lista da favorire anche i veicoli a GAS e METANO.
Aldilà degli incentivi statali programmati nel 2012 solo per veicoli aziendali e a uso pubblico, per il 2018 non sono previsti incentivi statali per l’acquisto di nuove auto. Questi saranno generalmente riconosciuti esclusivamente dalle case madri, fatta eccezione per il cosiddetto super ammortamento utilizzabile solo dai titolari di partita iva.
Regioni lungimiranti e operative (VALLE D’AOSTA, UMBRIA, LAZIO, TRENTINO ALTO ADIGE, PIEMONTE, LIGURIA, LOMBARDIA, TOSCANA, EMILIA ROMAGNA, MARCHE, ABRUZZO, MOLISE, BASILICATA, PUGLIA, SARDEGNA) hanno già esentato dal pagamento del bollo (tassa di possesso veicoli elettrici) e apportato una sua riduzione per i veicoli a GAS E METANO), mentre diversi Comuni di queste Regioni hanno esentato questi veicoli dal pagamento dei ticket di parcheggio su strisce Blu e di accedere in ZTL (in Calabria Reggio e Cosenza).
La CICAS chiede al presidente della giunta regionale Mario Oliverio di valutare con interesse e con favore l’iniziativa, suggerita dal sindaco Abramo, di coinvolgere le associazioni e confederazioni di settore per attuare una detassazione sui veicoli meno inquinanti e per rivedere le imposizioni fiscali che gravano sul comparto automobilistico.
La CICAS si propone di chiedere al governo nazionale, non appena operativo, una rimodulazione dell’altro gravame fiscale che incide sul settore, come l’IPT che penalizza le vendite, in particolare dell’usato e dei veicoli pesanti adibite a trasporto, già fortemente vessato e da tempo ingessato.