Tra formazione e preziosa riflessione
Un romanzo delicato e armonioso che narra di un linguaggio quasi magico: quello del mondo animale e, ancor di più, di quello vegetale.
Quest’opera è nata in seguito a un incontro che si svolse presso la libreria indipendente L’ARGOLIBRO di Agropoli (la stessa Casa Editrice che pubblica oggi questo bel libro). In quell’occasione si discuteva del linguaggio delle piante e dei fiori e fu proprio Francesco Gangale a sottolineare la realtà di questa magica comunicazione muta fatta di “appostamenti”, di simpatie, di scelte.
I fiori parlano? Le erbe socializzano? Esiste l’amore tra le piante? Come comunicano tra di loro le erbe? È possibile che cerchino di nascere l’una accanto all’altra? Di crescere vicine? Di soccorrersi reciprocamente?
Questo romanzo, nel suo ordito, può rispondere a queste domande e a tante altre. Le risposte affioreranno dall’animo di chi legge in modo naturale, deduttivo e spontaneo. Come fanno le fioriture più belle.
La lettura crea una lente d’ingrandimento sulla natura, una vera macro, ma anche sui sentimenti umani, sulle relazioni affettive, sui valori antichi, sulla solidarietà e sull’amicizia.
Fiorenzo, il protagonista, è un giovane uomo attento alla natura, al rispetto che bisogna portarle e questo libro è naturalmente indicato ai lettori e alle lettrici di ogni età. Ideale come lettura di formazione per i più giovani, ottimo come momento di riflessione per gli adulti. Fiorenzo sceglie di raccogliere e vendere erbe selvatiche, Fiorenzo sceglie di vivere in un modo diverso, ma abituarsi alla diversità dei normali è più difficile che abituarsi alla diversità dei diversi, per dirla con Pontiggia.
Un ritmo diverso, quello di una vita che sceglie di rallentare e di un uomo che decide di occuparsi dei compaesani. Una storia che educa chi legge a stabilire con la natura circostante una relazione armoniosa e rispettosa, che sceglie la strada della cooperazione, un rapporto amichevole col vicinato fatto di gesti semplici e arcaici. Il protagonista ed i personaggi sono, infatti, caratterizzati dai valori più importanti e fondamentali del buon vivere.
Tra le pagine si staglia un Cilento che sa sorprendere e ammaliare, un borgo senza nome (che si identifica con i molti tipici del territorio cilentano) che crea uno sfondo ideale per parlare di natura, rispetto, ambiente e bellezza, ma anche di relazioni umane e d’amore.
Il Cercatore di Erbe sa condurre la lettrice e il lettore, attraverso una lettura limpida e scorrevole, a rendere maggiormente sensibile la propria percezione della vita. Affina i sentimenti di chi sa leggere anche oltre le parole. Bisogna ringraziare Francesco Gangale per aver scritto un romanzo utile al genere umano e rispettoso di quello animale e vegetale.
È questo il libro ideale per il nostro futuro.
Milena Esposito