L’evento, svoltosi in contemporanea presso tutti i Comandi Provinciali, ha fatto seguito alla presentazione che ha avuto luogo alla Scuola Ufficiali Carabinieri in Roma alla presenza del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli, del Sottosegretario al Ministero della Difesa, Angelo Tofalo, e del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Giovanni Nistri.
Il Calendario è diventato per il Paese un oggetto di culto, come dimostra una tiratura che da anni sfiora il milione e mezzo di copie. Un prodotto editoriale apprezzato, ambito e presente nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro. Nato nel 1928, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949, il Calendario tornò a vivere nel 1950 e da allora tanti temi sono stati trattati, vicini all’Arma ma anche ai cittadini.
Questa edizione è stata pensata per la ricorrenza dei 40 anni dell’inserimento del primo sito italiano nel Patrimonio mondiale dell’Umanità e, parallelamente, dei 50 anni dalla nascita dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Nel 1972 una convenzione dell’Unesco ha previsto la “tutela del patrimonio culturale e naturale”, inteso come bene dell’Umanità intera. L’atto ha disposto la creazione di un elenco di siti da tutelare, la “World Heritage list”. Dal 1979, anno dell’inserimento delle incisioni rupestri della Valcamonica, l’Italia conta ben 54 siti protetti, primo paese al mondo.
Le tavole del Calendario, ideate e realizzate sotto la direzione artistica di Silvia di Paolo, presentano una carrellata di tutti i siti italiani tutelati dall’Unesco. Sono stati “inseriti con immagini o menzioni tali da fornire una visione complessiva della varietà di scenari della nostra penisola” – ha dichiarato nel suo intervento il Comandante Provinciale, Ten. Col. Sutera. “L’Italia è la Prima nazione al mondo per il numero di beni inseriti nella lista del Patrimonio dell’Unesco: sono complessivamente 54 i siti culturali e naturali che hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento. Meravigliose risorse distribuite su tutto il territorio proprio come i Carabinieri, che ormai da oltre due secoli sono tutt’uno con le comunità, costituendo elemento essenziale di ogni comune, borgo, frazione o quartiere di una grande città. L’Arma dei Carabinieri è, infatti, costante punto di riferimento per i cittadini con le sue capillari articolazioni territoriali – 5.100 tra Stazioni, Tenenze e Compagnie – e le sue componenti specialistiche, unanimemente riconosciute strutture di eccellenza. Questo sistema molecolare di sicurezza costituisce un insostituibile presidio a protezione delle bellezze italiane. In sintesi, si potrebbe dire che cultura e legalità sono due facce della stessa medaglia e rappresentano il filo conduttore del Calendario 2019”. Ecco perché, in parallelo al riconoscimento di tali bellezze, nel Calendario Storico 2019 è stato tracciato un breve racconto sul percorso evolutivo dei Carabinieri negli ultimi decenni, a partire dal Comando Tutela Patrimonio Culturale avviato nel 1969, che di recente ha fornito i primi “caschi blu della cultura” all’Unesco. Le altre articolazioni dell’Arma accompagnano le immagini dei luoghi simbolo della Nazione, attraverso la rappresentazione di uniformi e principalmente di volti. “Il volto” – come sottolineato dal Comandante Generale dell’Arma, Gen. C.A. Giovanni Nistri, durante la presentazione alla Scuola Ufficiali Carabinieri – “è lo specchio dell’anima, come i luoghi sono lo specchio di un Paese. E quelli presenti nelle tavole… stanno ben attenti a non invaderle. Si fondono nell’insieme…perché noi siamo e ci sentiamo parte integrante del paesaggio italiano, inteso come identità nazionale”.
Nel medesimo contesto è stata presentata anche l’Agenda Storica, al quarantesimo anno di pubblicazione, incentrata sul tema “I Carabinieri nella letteratura”, con uno specifico inserto curato dal Prof. Pietro Sisto. L’Agenda propone una raccolta di romanzi dedicati ai Carabinieri nel corso dei due secoli di storia.
Tra le opere dell’Ottocento si trovano il carme “La rassegna di Novara” di Costantino Nigra, con il verso “usi obbedir tacendo e tacendo morir”, Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi e il libro Cuore di Edmondo De Amicis.
Fra i classici del Novecento si ricordano I Racconti del Maresciallo di Mario Soldati ed Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia.
Si arriva infine ai nostri giorni, con i romanzi di Andrea Camilleri e Gianrico Carofiglio, di Carlo Lucarelli e Giancarlo De Cataldo, di Piero Colaprico e di altri ancora.