Inagibilità ed insicurezza nei luoghi di lavoro, dipendenti provinciali costretti ad operare senza adeguati dispositivi di sicurezza previsti dal DLgs n. 81 del 2008, uffici privi di carta, materiale di cancelleria e toner, attrezzature informatiche obsolete, incertezza perenne sul pagamento degli stipendi, ritardo nel versamento delle rate di cessione del quinto, lavoratori alla mercé di insulti ed aggressioni, creditori che vogliono essere pagati per pagare a loro volta i loro dipendenti, ed intanto servizi al cittadino , strade ,scuole ecc., quasi inesistenti.
L’ennesima vertenza aperta da tempo e mai chiusa in attesa di chissà che cosa.
Sotto tiro ormai da più di 5 anni, la Provincia di Crotone attraversa un periodo di assoluta incertezza, imprigionata in una sorte di terra di nessuno, morta e viva allo stesso tempo, priva di risorse, ma carica di responsabilità nei confronti dei cittadini.
Situazione, quest’ultima, la cui genesi è riconducibile al prelievo forzoso – effettuato dal Governo in attuazione della legge di stabilità del 2015 – per oltre 3 miliardi sulle entrate proprie di tutte le province( ovvero su quelle entrate derivanti da imposte versate dai cittadini del territorio che, in cambio, però, non ricevono più alcun servizio, il tutto in palese contrasto con quanto disposto dall’articolo 119 della Costituzione).
I dipendenti della Provincia di Crotone sono stanchi di dover subire sulla propria pelle gli effetti di una riforma scellerata che calpesta la loro dignità e mortifica la loro professionalità. Allo stesso modo, sono altresì stufi di dover inscenare periodicamente delle mobilitazioni dell’ultimo minuto finalizzate al recupero in via emergenziale di esigue risorse che, di per sé, non garantiscono la possibilità di erogare servizi degni di questo nome, ma che semplicemente allungano l’agonia di questo ente. Tutte queste improvvisazioni e soluzioni estemporanee non servono in alcun modo a risolvere la grave situazione finanziaria in cui versa la Provincia di Crotone. Urge invece fare chiarezza in maniera definitiva sul ruolo della Provincia, ovvero su di un ente costitutivo della Repubblica che – è bene ricordare – non è stato cancellato dalla Costituzione, nonché sulle risorse necessarie per garantire i servizi e gli stipendi dei suoi dipendenti.
Per quanto sopra le organizzazioni sindacali di categoria CGIL, CISL e UIL chiedono ai parlamentari, ai rappresentanti istituzionali e a tutti gli esponenti politici del territorio della Provincia di Crotone di partecipare ad un’assemblea pubblica con i lavoratori della Provincia in modo da farsi parte attiva nel dialogo con il Governo affinché ascolti e possa rivedere questo disastroso percorso, in questo momento orientato a disfare la pubblica amministrazione territoriale in Italia.
E’ quanto affermano Salvatore Scicchitano di CGIL Fp, Luigi Talarico di Cisl FP e Gaetano Papaleo di UIL FPL.