Nell’ambito dei processi di trasformazione urbana, la partecipazione va necessariamente intesa come “allargamento” della concertazione, passando dal solo coinvolgimento a chi ha titolo per intervenire, a tutti gli altri soggetti che, pur non avendo responsabilità diretta nei confronti delle regole e gestione dei processi, possono offrire contributi e riflessioni indispensabili alla definizione e realizzazione del progetto stesso.
L’Urbanistica è partecipazione! E non c’è bisogno necessariamente dei luoghi istituzionalmente deputati per esercitarla, ma piuttosto di punti di ritrovo “non tecnici” della città e della provincia, in cui ognuno può confrontarsi ed esprimersi scambiando le proprie opinioni per giungere ad una “somma positiva” di idee e progetti di sviluppo futuro.
Per sollecitare la trasformazione del modo di intendere la partecipazione, come pratica di condivisione delle scelte e come azione di accompagnamento degli interventi di trasformazione urbana, è necessario, quindi, mutare l’approccio da parte di tutti, a partire dagli addetti ai lavori.
E’ possibile costruire un percorso trasparente, partecipato, “inusuale” e non limitato alle procedure stabilite che, mettendo al centro l’interesse collettivo, riesca ad avviare progetti per arrivare alla qualità urbana secondo parametri di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Con questi obiettivi gli Architetti intendono proporre una serie di eventi programmati, utilizzando luoghi alternativi, nei quali incontrarsi, per dialogare liberamente degli obiettivi che possono concretizzarsi, realisticamente, per innovare la realtà cittadina.
Il primo incontro, tenutosi lo scorso primo marzo da “Joseph”, mettendo a confronto riflessioni di rilievo e spessore fornite dai diversi soggetti presenti, ha già delineato le tematiche dei successivi appuntamenti: l’impulso è dato, ora tocca a tutti noi.