La Compagnia ha svolto varie attività nel corso degli anni, dalla produzione di spettacoli teatrali in vernacolo, scritti e diretti da Filomena Zungri, che ne è l’autrice e la regista, alle letture teatrali per adulti e bambini, iniziative supportate da una professionalità che gli attori della compagnia hanno maturato attraverso un’esperienza operativa e formativa. La regista, cofondatrice insieme a Giuseppe Sammarco, che ne è anche il presidente e rappresentante legale, e a Beatrice Murano, Gaetano Ierimonte, Michele Palmieri e, successivamente da Annamaria Strumbo, Maria Teresa Calzona e Vincenzo De Franco, dal mese di febbraio ha avviato una serie di attività laboratoriali di formazione teatrale, indirizzate agli alunni delle scuole elementari e secondarie, per le quali si avvale del supporto dell’attrice capocomica Beatrice Murano. In un paese di grandi spazi, il problema però è rappresentato proprio dallo spazio. L’associazione non possiede una sede dove svolgere le attività, ed ha chiesto dunque ospitalità alle Suore Francescane di Sant’Antonio, dove i bambini svolgono già attività di catechismo. Ogni sabato dalle ore 16:30 alle ore 17:30 essi potranno fermarsi per divertirsi a fare teatro ed imparare a conoscere ed a conoscersi, lungo un percorso che si concentrerà sui codici primari dell’attore (voce, corpo, movimento, azione, improvvisazione, respiro) e sarà finalizzato a migliorare la conoscenza di sé, del proprio corpo e delle sue potenzialità espressive, a migliorare gesti e movimenti attraverso la conoscenza e la sperimentazione di diverse modalità di utilizzo dello spazio, distinguendo dimensioni e forme dello stesso, ad acquisire tecniche di respirazione e uso della voce in sintonia con il corpo e in relazione a situazioni diverse, a sperimentare una diversa immagine di sé e un rapporto creativo con il proprio corpo e con gli oggetti, anche in relazione agli altri e allo spazio, nonché a promuovere la ricerca di tempi e modi per raccontarsi nel rispetto delle proprie esigenze e di quelle altrui, a sviluppare la capacità di sentirsi, di ricordare, di immaginare, di porsi in rapporto con l’altro da sé, di mettersi nei panni di e di fare come se, quindi di essere se stessi e di capire gli altri.
Il corso intende lavorare sulla presenza scenica, la reattività, l’attenzione, la sicurezza, l’uso dell’equilibrio, della voce, del ritmo e dell’immaginazione, di ciascun partecipante nonché sostenere un affinamento del gioco di squadra in atto nelle performances di gruppo, nella convinzione che la forza di uno spettacolo risiede anche nell’armonia e nei legami invisibili che legano gli attori sulla scena. Gli incontri saranno essenzialmente di carattere pratico: i partecipanti saranno coinvolti e guidati in attività di training, giochi scenici di rappresentazione, esercizi di improvvisazione verbale e non verbale.
Contemporaneamente, in collaborazione con un altro componente dell’associazione, Vincenzo De Franco, è stato avviato un altro laboratorio presso il CAST (Centro di recupero per tossicodipendenti) di Cirò Marina, finalizzato all’allestimento di una rappresentazione teatrale, per dare la possibilità a chi vive momenti di difficoltà, di gioire dell’attività teatrale, il cui effetto taumaturgico è ben noto e comprovato.
Intanto, la compagnia, andrà in scena con la nuova commedia “Signore si nasce? (Elogio alla finzione)”, domenica 17 marzo e domenica 28 aprile, alle ore 18:30 presso il Teatro Filottete di Cirò, (Località Cappella).