Il 56% dei calabresi ha ritenuto di non andare a votare decidendo così di non esercitare il proprio diritto di voto.
È questo il dato che dovrebbe spingerci a riflettere per poi, andare avanti.
Ed è così che in Calabria il Movimento 5 Stelle raggiunge il 26,69%, seguito dalla Lega con il 22,61% . Questo il dato più significato che emerge dallo scrutinio delle Elezioni Europee tenutesi domenica in tutta Italia, e che evidenzia un momento fondamentale per il Partito Democratico: un partito che si rimette in carreggiata focalizzando l’attenzione sul pericolo di attacco agli assetti democratici del nostro continente, sulla tenuta e sui miglioramenti che un processo di integrazione europeo dovrebbe avere.
E così, con dati alla mano, si registra un calo del movimento 5 stelle che rispetto alle politiche di un anno fa perde 7 punti percentuali, e un Partito Democratico che ne recupera circa 5, rispetto alle nazionali di pochi mesi fa. Un PD che, in provincia di Crotone, trova il suo miglior risultato con un 19,61% , facendo emergere un consenso molto più alto rispetto alle altre province calabresi, nella quale si evidenziano cali importanti.
Sono chiaramente lontani i tempi del 40% delle scorse elezioni europee, percentuali con cui il Partito Democratico aveva garantito 29 seggi al Parlamento europeo. Ma dal 2014 ad oggi, sono cambiate tante, troppe cose: c’è stata la sconfitta referendaria del 4 dicembre 2016, è caduto il Governo Renzi, sono cambiate due segreterie e per chiudere in bellezza le elezioni politiche dell’anno scorso hanno segnato una debacle elettorale non indifferente. Un’eredità pesante, alla quale il Segretario Zingaretti ha saputo rispondere con serietà e coraggio facendo risalire il partito democratico al 23%.
Questo è il punto di partenza e le amministrative, per la prima volta dopo diversi anni a questa parte, registrano un inversione di trend: il centrosinistra torna in gioco proprio da dove era iniziato il declino, se guardiamo Firenze, Bergamo, Bari.
Occorre così fare una riflessione sul lavoro portato avanti dal nuovo segretario che nelle elezioni del trionfo storico della Lega, porta a casa un ragguardevole risultato che apre al Pd prospettive impensabili fino a pochi mesi fa. Siamo al ritorno del bipolarismo destra-centrosinistra e il dato appena raggiunto deve motivarci e spingerci a continuare a tessere la tela affinchè i vari appuntamenti ci trovino preparati e consapevoli che l’antagonista è a destra.
È necessario dunque, continuare a costruire un partito plurale, radicato nei territori e che metta al centro proposta politica, società e cultura. Nell’era delle fake news, dei troll e degli haters, dell’infoteinment e della propaganda Tv bisogna proporre approfondimenti, una informazione di qualità basata su una puntuale verifica dei fatti reali , continuando incessantemente ad occuparci delle problematiche del territorio.
Dopo settant’anni di Europa, dopo tanti passi in avanti se pur a tratti criticabili, pensare al risultato ottenuto dalla Lega è difficile, imbarazzante, inquietante; anche perché credo non si possa sostenere chi adopera il linguaggio della violenza. L ’Europa deve necessariamente continuare il lavoro iniziato, e se oggi i populisti mirano alla pancia dei cittadini, i democratici invece devono continuare su basi culturali, morali ed etiche, rinunciando ad un omologazione devastante ed a una xenofobia ignorante quanto inquietante.
E’ impensabile soprattutto in Calabria se ci si ricorda i 25 anni di insulti leghisti nei confronti di noi meridionali.
Ma il risultato del Pd premia comunque la lista proposta: una lista aperta, una campagna che ha messo al centro l’Europa e l’atteggiamento umile di ricucire il legame con chi aveva perso la fiducia. E’ su questo sentiero che bisogna continuare insieme ai nostri rappresentanti eletti, ai quali formulo i migliori auguri di Buon Lavoro!
E’ quanto comunica Simona Mancuso, Assemblea Nazionale PD.