Appello della Paideia al Presidente della Regione Calabria, on.le Mario Oliverio ed al Presidente della Provincia di Crotone, sig.Ugo Pugliese.
La gestione dei rifiuti urbani rappresenta un serio problema di carattere ambientale, soprattutto perché la quantità di rifiuti prodotti da parte di ogni singolo cittadino sembra essere in continuo aumento . Negli ultimi 15 anni, infatti, la produzione dei rifiuti ha continuato a crescere, parallelamente all’aumento della ricchezza, del reddito disponibile e degli standard di vita dei consumatori, facendo segnare un incremento del 10% tra il 1990 e il 1995 e stimarne uno del 45% per il 2020 rispetto al 1995. Basti pensare che la produzione di rifiuti urbani nel 2004 in Italia si attesta a circa 31,1 milioni di tonnellate, con un incremento percentuale superiore al 3,7% rispetto al 2003, decisamente maggiore al tasso medio di crescita del precedente periodo (1,2% tra il 2000 e il 2003).
Evidenziamo che le emissioni dalle discariche possono provocare impatti ambientali negativi per tempi che sono stati stimati dell’ordine delle centinaia di anni: i residui dei rifiuti producono biogas attraverso i naturali processi di decomposizione anaerobica e numerosi liquami (percolato) contaminanti per il terreno e le falde acquifere. Particolarmente nocive in quanto contengono elevate quantità di CH4 e CO2, due gas serra molto attivi e riconosciuti tra i responsabili dei cambiamenti climatici . Le discariche moderne devono prevedere la presenza di sistemi di captazione per tali gas (in particolare il metano, che può essere utilizzato anziché disperso in atmosfera) ed essere costruite secondo una struttura a barriera, in modo da isolare i rifiuti dal terreno; questi accorgimenti non sono tuttavia sufficienti ad azzerare l’impatto ambientale delle discariche e quindi queste dovrebbero rappresentare soltanto la “scelta ultima” del percorso di gestione dei rifiuti e interessare unicamente una frazione ridotta di materiale, non recuperabile in altri modi.
Tanto premesso, IN UN TERRITORIO SATURO DI DISCARICHE COME LA PROVINCIA DI CROTONE, SI DOVRÀ PENSARE ALLE ALTERNATIVE E NON A NUOVE COSTRUZIONI.
DI DISCARICHE.
Nel consigliare caldamente a tutti i comuni del crotonese compreso il capoluogo Crotone di avviare, da subito, i processi e l’iter per avviare la raccolta differenziata, strumento sicuro ed irrinunciabile per un corretto trattamento dei rifiuti urbani, l’Associazione Paideia propone quanto segue per la soluzione celere della crisi che in Calabria e nella provincia di Crotone sta attraversando il sistema di smaltimento degli RSU.
- Atteso l’esistenza da oltre 15 anni di ben 7 termoinceneritori (3 centrali biomasse, 2 termoinceneritori ad olio di plama e per rifiuti speciali ospedalieri, una centrale Biogas), quindi pericolo inquinamento già esistente;
- Trasformare 1 o 2 delle centrali biomasse esistenti in moderni termovalorizzatori, acquisendole al patrimonio provinciale tramite un finanziamento della Regione Calabria.
- il trattamento termico permette una notevole riduzione dei materiali da conferire in discarica e potrebbe perciò rappresentare una soluzione efficace per lo smaltimento dei rifiuti; la scelta del termovalorizzatore al posto della discarica sembra inoltre causare un impatto globale minore su salute e ambiente, grazie anche a un risparmio in termini di emissioni di gas serra6 . E se da un lato aiuta a risolvere il problema dello smaltimento di alcune tipologie di rifiuti, dall’altro la termovalorizzazione sostituisce la produzione di energia da altri impianti, di nuovo riducendo nel complesso l’impatto economico e ambientale: l’utilizzo di una fonte non convenzionale come i rifiuti si traduce infatti in un risparmio del ricorso ai combustibili fossili e nella conseguente mancata emissione di inquinanti atmosferici derivante dalle centrali convenzionali7 . Le soluzioni tecnologiche a servizio degli impianti di termovalorizzazione sono molto migliorate nel corso degli ultimi anni, sia negli alti rendimenti della produzione di energia, sia in termini di tecniche per l’abbattimento degli inquinanti negli effluenti prima della loro immissione nell’ambiente. La media europea per la termovalorizzazione è pari infatti a circa il 19%, con percentuali elevate anche superiori al 30% per alcuni Paesi del Nord Europa.
I vantaggi che tale operazione comporterebbe anche un cieco li
vedrebbe, perché si risolverebbe in tempi celeri lo smaltimento dei RSU,
in quanto il compattatore di Ponticelli e le varie discariche sono
saturi, in più i milioni di euro annuali provenienti dalla produzione di
milioni di kilovattori che ogni anno già i privati incassano con la
vendita di tale produzione energetica nella rete elettrica nazionale,
sarebbero destinati dalla Provincia di Crotone a ridurre i
costi delle bollette energetiche ai cittadini, a riscaldare le scuole
della provincia, a sistemare la rete stradale provinciale, tutta
dissestata e diruta, a costruire nuove fogne e impianti di
potabilizzazione dell’acqua, a manutenere il territorio provinciale
sistemando canaloni, scoli etc. per evitare le alluvioni ed il dissesto
idro-geologico.
Insomma, finalmente ci sarebbe una gestione della cosa
pubblica per perseguire il Bene Comune dei cittadini crotonesi e non più
di pochi gruppi di imprenditori che pensano solo al loro utile.