La serata è stata impreziosita dalla partecipazione del giovane Antonio Messina che ha intrattenuto il pubblico intervenuto con la sua splendida fisarmonica.
Una voce dirompente e trasportante come è la tarantella quella della voce di Carmen Comberati, una vera dinamite.
Come i fratelli Gino e Mario Carvelli alla chitarra battente e ai flauti tra cui la “Ciaramella” che hanno emozionato il pubblico presente.
L’amore per la musica etnica, l’amore per i linguaggi nuovi ed incontaminati dei dialetti, l’amore per la tradizione, l’amore per ritmi incontrastati della tarantella del Sud, che sempre di più vede accostarsi una folta schiera di giovani, ha spinto il gruppo petilino a non globalizzarsi di musica industriale presente solo sulla scena televisiva, ma di ritornare alle origini per far risentire l’eco poetico della taranta del Sud, la sublimità dei canti amorosi calabresi, la musica viva e incredibilmente ignorata di una Calabria rediviva e lucente.
Un ritorno alle origini per dare un messaggio nuovo, un messaggio non stereotipato, non desueto, un messaggio colmo del fascino di un Sud rivalutato, di un Meridione mai più bistrattato, di una Calabria piena di risorse. Una serata ritmata e appassionata ha dato avvio ad una splendida serata ,la prima di una lunga estate di appuntamenti organizzata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Paletta.