Tale data era davvero significativa, poiché ricorrevano i 40 anni di carriera teatrale, il cui esordio si ebbe proprio il 27 dicembre 1982 con la commedia in vernacolo “U Cummitu”, scritta insieme a Nicodemo Malena, portata in scena dalla Compagnia Teatrale di Cirò Marina, con la regia del compianto Elio Malena, coadiuvato nei costumi e nelle scene dalla pittrice Berenice Russo; tutti artisti, a quei tempi, giovanissimi e dai mille sogni.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Cirò Marina. Erano presenti alla cerimonia di consegna della targa, realizzata dal maestro Michele Affidato, la presidente del Lions club Cirò Krimisa, prof.ssa Filomena Zungri, il presidente del service, arch. Mario Patanisi, il Sindaco di Cirò Marina, dott. Sergio Ferrari, l’assessore alla cultura, Virginia Marasco, la famiglia Amoruso, tanti soci lions e Leo, diverse associazioni di Cirò Marina, tra cui il presidente del Kiwanis Apollo Aleo, dott. Nicodemo Mingrone, e un pubblico caloroso e partecipativo, che ha condiviso la commozione di alcuni momenti particolari, tra i quali, il saluto del maestro Amoruso, che ha ricordato alcuni episodi che hanno caratterizzato la sua lunga carriera di musicista e scrittore, nonché commediografo, e che con notevole sforzo l’amico Patanisi, ha cercato di condensare in qualche pagina. Un evento svoltosi in una magica e affettuosa atmosfera, come si conviene quando il protagonista della serata è un figlio amato, che attraverso la sua penna e la sua musica, con la sua umiltà e la sua umanità ha dato lustro alla sua terra, qual è Cirò Marina. La serata è stata rallegrata dalla commedia in un unico atto “Cose e l’atu munnu” scritta anni fa dallo stesso Cataldo Amoruso, e rappresentata per la prima volta l’8 dicembre 2016 al teatro Alikia, dalla Compagnia Teatrale Apollo Aleo, con la regia e l’adattamento di Filomena Zungri. Ogni replica ha ottenuto grandi consensi da un pubblico divertito e partecipativo, che ha seguito con forte interesse le vicende della famiglia Panza, del protagonista, Ciccio Panza (Gaetano Ierimonte), ricco proprietario terriero, avaro e litigioso, perennemente in attrito con la sorella Lena (Filomena Zungri) ed i fratelli Teodoro e Nicolino (Giuseppe Sammarco e Vincenzo de Franco). Completano la famiglia la nipote Rosa (Maria Teresa Calzona), la vecchia e spassosa Za Mimma (Annamaria Strumbo), figura attorno alla quale ruota tutta la famiglia, e il vecchio zio americano John (Michele Palmieri). Una miriade di personaggi bizzarri ed esilaranti che hanno dato vita a una serie di frammenti del passato, alle prese tra l’onirico, la superstizione, “l’affascinu e u sfascinu”, misti a ingenuità, detti popolari divertenti e intrighi vari. Elementi che rendono la trama vivace e allegra, proiettando il pubblico in una realtà fatta di ingenui ammiccamenti che provocano ilarità diffusa e piacevole consenso.
Mariolina De Franco