
Si chiude a Settembre il 17, il Cammino di San Nicodemo Abate di Cirò verso i suoi luoghi sacri per riaprirsi poi in primavera con partenza alle ore 14.30 dal largo Arenacchio. Percorso completo con partenza Coppa/ Favaro, cammino passante per antico mulino, colline dei Gigli, laghi , Castedduzzu, fontana San Nicodemo e ritorno da Coppa. Sono 13 mila passi 10 km circa in 4 ore, solo buoni camminatori in mezzo alla natura incontaminata.
Associazioni, fedeli e turisti, come vuole una antica tradizione millenaria, si recano verso i luoghi sacri dove da bambino fece i primi miracoli.
Si tratta di passeggiate naturalistiche, paesaggistiche, e religiose, organizzate a partire dalla primavera e per tutta l’estate fino a settembre.
Quest’anno il sindaco Mario Sculco, ha fatto ripristinare la strada per consentire a tutti, giovani e non, di raggiungere la fontana, la grotta , la roccia ed il Canion di San Nicodemo, nell’entroterra cirotana in zona Coppa/Mordace, verso i luoghi sacri di San Nicodemo, tramandate da millenni dalla popolazione.
C’è chi dice di detenere la verità sulla sua natività, ma la questione del luogo natio di San Nicodemo Abate di Cirò è dibattuta da oramai 59 anni. Chi oggi sostiene di conoscere la verità ha dunque plagiato e fatta sua la tesi riportata da Giuseppe Gallucci in : “Sikros, terra natale di S. Nicodemo, in Bollettino della Badia Greca di Grottaferrata, XXXV, 1981″. Nega dunque l’evidenza storica e le sue ricerche non sono altro che tesi già note e già confutate da storici di rilievo.
I cirotani tutti, da più di mille anni tramandano la natività del Santo nell’allora villaggio di Psikron vicino alle saline del Neto, come riporta il più grande e autorevole biografo del Santo, Apollinare Agresta, abate generale dell’ordine di San Basilio, che già nel 1677 aveva letto il bios originale, in seguito andato perduto, scritto dal monaco Nilo, in cui era riportato il suo luogo di nascita: “PSIKRON” odierna Cirò. Il bios era stato trascritto successivamente in modo errato dal monaco amanuense Daniele, personaggio arcinoto agli studiosi per la sua inattendibilità di copista. Autori di parte hanno sposato la tesi di un luogo natio diverso da Cirò, basandosi sul bios dell’inaffidabile monaco Daniele. Agli stessi storici inavveduti si rifà chi sostiene il contrario pensando di profferire la verità assoluta.
Per quanto riguarda poi il cammino di San Nicodemo, attraverso cui si arriva alla fontana, alla grotta e alla roccia a lui dedicata, il percorso esiste da millenni tramandati da generazioni in generazioni, a cui tutto il popolo cirotano è legato e che nessuno pseudo studio e pseudo studiosa può smentire senza un documento originale che ne possa attestare il contrario, ammesso che si possa smentire dopo mille anni.
Intanto il collezionista storico di Ciro’ Giuseppe principe ha rinvenuto presso amici, una antica icona di San Nicodemo, che riporta il nome per intero: ”San Nicodemo Abate di Ciro’ ” a dimostrazione di quanto il Santo sia da sempre radicato all’interno delle famiglie cirotane che ne custodiscono gelosamente la sua storia.
