

Salvato in questi giorni una Poiana Buteo buteo e un Succiacapre Caprimulgus europaeus. I protagonisti del salvataggio delle due specie rare sono il sig. Ruggiero Nordio e Aldo Calabretta.
Il Succiacapre salvato dal imprenditore Aldo Calabretta si era introdotto all’interno della sua abitazione, non trovando la via di fuga si era rifugiato in uno stanzino. L’imprenditore Calabretta è riuscito a catturare l’uccello ed ha avvisato l’ornitologo Pucci per riportarlo in libertà.
Il succiacapre è un uccello delle dimensioni di un merlo, o poco più, con una testa grande, piatta e molto corta ma con un becco molto largo circondato da una peluria (le filopiume che servono alla cattura degli insetti in volo) alla base del becco. Le zampine corte con il loro dito medio allungato sono quasi invisibili nel corso di un’osservazione da campo. Il piumaggio, molto mimetico sul terreno, ha toni bruni e grigi, con striature più chiare e chiazze più scure. Le ali sono eccezionalmente lunghe tuttavia anche piuttosto strette; nel maschio sono presenti delle macchie bianche nelle ali ed anche l’apice delle timoniere esterne della lunga coda sono bianchi mentre quelle centrali sono di colore scuro nero e marrone. Nelle femmine mancano le caratteristiche distintive alle ali e alla coda. Durante il volo l’uccello appare significativamente più grosso e d’aspetto falchiforme. Il termine succiacapre pare sia dovuto ad una leggenda popolare secondo cui questo uccello si reca nelle stalle per succhiare il latte delle capre, e pure l’altra sua denominazione di caprimulgo lo ribadisce perché deriva dal latino mulgēre che significa mungere.
Il signore Ruggiero Nordio ha trovato una Poiana Buteo buteo debilitatanel suo giardino. Dopo alcune consultazioni con amici, ha contattato Mario Pucci che prontamente ha recuperato il rapace, che è stato cosegnato ad un centro di recupero di fauna selvatica.
La Poiana ha una lunghezza tra i 51 e i 57 cm con una apertura alare dai 110 ai 140 cm mentre il suo peso si aggira fra i 520 e i 1000 g per il maschio e 700-1300 g per la femmina, rendendolo un predatore di medie dimensioni. È un rapace di forme compatte con ali ampie e arrotondate e una coda piuttosto corta. Il colorito è bruno scuro superiormente e molto variabile inferiormente; solitamente la superficie inferiore delle ali è bruna leggermente barrata di nerastro con macchia scura al polso e area chiara sfumata al centro, mentre la coda presenta numerose sottili barre scure. In volo la testa appare incassata fra le spalle e le ali sono tenute leggermente rialzate (profilo frontale a forma di “V” aperta). Posata appare tozza con il capo incassato fra le spalle. È un predatore di abilità relativamente scarsa: si comporta da puro opportunista. Spazia tra prede come, per la maggior parte, piccoli mammiferi roditori, quali arvicole, topi campagnoli, toporagni, e donnole, lepri e conigli selvatici. Si spinge poi a uccelli e nidiacei, rettili, invertebrati e anfibi vari, a seconda delle specie presenti. Capita che si nutra anche di carcasse qualora se ne presenti l’occasione, ma solo in mancanza di prede. La tecnica di caccia della poiana consiste nel restare appollaiata, cercando di individuare possibili prede.





