Ad un anno dalla sua costituzione, l’Associazione Penelope, che si occupa essenzialmente di persone scomparse, traccia il bilancio della sua attività. Il comitato territoriale della Calabria è stato fondato il 25 agosto 2014 anche grazie ai ripetuti appelli lanciati dalla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”. La Calabria è sempre stata una regione molto difficile da raggiungere per l’associazione, anche a causa della particolare condizione sociale e criminale che la caratterizzano. La forza di volontà di due sorelle, Stefania Paparo (presidente) e Paola Paparo (vice presidente), unita alla grande cassa di risonanza offerta dalla televisione e dal silenzioso lavoro del presidente nazionale in carica, Antonio Maria La Scala, hanno reso possibile l’aggregazione di un considerevole numero di persone interessate a costituire l’associazione e, quindi, la sua fondazione. Intensa l’attività divulgativa svolta dalle due sorelle, che non hanno perso occasione, ultima in ordine di tempo il convegno su Stalking e femminicidio che ha visto a Cirò Marina la presenza del presidente Nazionale, La Scala, per diffondere a fare conoscere il difficile compito di chi deve indagare sugli scomparsi, sostenere i familiari che non cessano di sperare.
IL CASO – Come nel caso di Ciro Cicalese scomparso da Policoro il 26 agosto scorso. L’uomo, di origini campane, affetto da amnesia si è smarrito mentre, in bicicletta, seguiva sua moglie dal litorale di Policoro dove la coppia era in vacanza nella propria residenza estiva. Vestito con maglietta, pantaloni corti e ciabatte pare che Ciro abbia cercato la moglie nei pressi della stazione di Policoro, dove è stata ritrovata la sua bicicletta. Si pensa che l’uomo sia potuto salire su un treno ma non si ha nessuna informazione in merito, né sull’eventuale direzione presa. Calabria o Puglia?
PIANO PER LE PERSONE SCOMPARSE – Ma anche i non dimenticati nostri casi. Come più volte sollecitato dalla presidenza nazionale, seguendo le linee guida del prefetto Piscitelli, finalmente anche a Reggio Calabria si è avuto un forte segnale di attenzione al fenomeno, dove il prefetto Claudio Sammartino, ha adottato il Piano provinciale per la ricerca di persone scomparse, con l’obiettivo di definire l’assetto organizzativo, i ruoli operativi e le attività connesse alle fasi di ricerca di persone scomparse. Una pianificazione ed una un’articolazione organizzativa che prevedono la costituzione di un’unità di ricerca locale, cui compete la gestione sul posto delle operazioni di ricerca, composta da personale delle Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco, del sindaco e della polizia locale del Comune dove si effettua la ricerca; all’interno della struttura, la direzione delle attività di polizia fanno capo ad un referente appartenente alla questura o ai Carabinieri, mentre la direzione tecnica delle attività di ricerca fa capo ad un referente del comando provinciale dei Vigili del Fuoco. In prossimità del luogo di ricerca, è prevista anche la costituzione di un posto di comando avanzato, quale punto di ritrovo e di raccordo delle squadre di ricerca. Il Piano sarà attivato in circostanze che verranno opportunamente valutate caso per caso dalla prefettura, dopo la richiesta della Forza di Polizia che ha ricevuto la segnalazione di scomparsa. Un piano che potrebbe essere assunto anche dalle altre prefetture Calabresi creando una solida rete intorno alle persone scomparse.