Non si deve avere fretta all’insegnamento di cose nuove , si deve usare la mano per scrivere che è lo strumento più importante per un bambino, ciò che tocchiamo con mano il cervello recepisce, le dita, la mano, la bocca, la lingua, sono queste le cose che sviluppano il cervello. Niente grammatica e letteratura per i bambini fino a nove anni. E’ questo il messaggio del Presidente onorario dell’Accademia della Crusca professore Francesco Sabatini che ha incontrato i docenti di Lettere all’IPSIA di Crotone sul tema: ”L’insegnamento della lingua italiana nella scuola secondaria: carenze ed eccellenze”, una vera lezione magistrale. Evento organizzato dalla dirigente scolastica Serafina Rita Anania in collaborazione con il Liceo Scientifico Filolao di Crotone, l’Istituto Istruzione Superiore Gangale di Cirò Marina, l’Istituto Istruzione Superiore Ciliberto-Lucifero di Crotone ed il Loescher Editore. E’ intervenuto L’Ispettore emerito professore Salvatore Belvedere, il Dirigente Scolastico Giovanni Aiello, assente per impegni presi in precedenza il dirigente Girolamo Arcuri. Il convegno aperto dalla Dirigente Anania, che nel ringraziare i docenti provenienti da tutto il circondario, ha detto- è una iniziativa che nasce dalla collaborazione con i presidi abbiamo voluto mettere insieme questo progetto insieme ai professori che si pone come obiettivo- cosa fare per migliorare l’italiano nei nostri alunni, e come intervenire. “Ringrazio il professore Sabatini per l’amore che ha per la nostra terra è la sua risposta è che oggi e qua a darci delle nozioni preziose- ha detto l’ ispettore belvedere; la cooperazione è la chiave di successo della scuola. Grato di partecipare a questo incontro culturale di spessore”. “Vengo colto da simpatia per i numerosi ospiti partecipanti, ha detto l’illustre accademico Sabatini- vengo per la terza volta in questa terra. Bisogna fare una riflessione sulla scuola per arrivare al diploma occorre avere il possesso della lingua prima, questa è la base su cui deve operare la scuola”. Bisogna tenere conto della scuola primaria- ha detto- dove ci può essere una certa confusione. “Il bambino deve avere la capacità di scrivere a mano, questo deve essere lo strumento della conoscenza; se scrive male leggerà male e non comprenderà il testo”. Nella scuola Primaria ”modernizzata”, prosegue il professore Sabatini- viene insegnata in maniera sempre più approssimativa, per la mancata considerazione del complicato processo cerebrale che consente il suo apprendimento, attraverso l’attivazione, a fini linguistici, di un nuovo canale sensoriale, la vista, in aggiunta all’udito, con l’apporto fondamentale delle operazioni della mano. Una sottovalutazione che si accompagna da un lato alla convinzione che ormai serve solo la scrittura elettronica,, dall’altro a un incontrollato desiderio di molti insegnanti di “andare avanti”, per insegnare quanto prima la “grammatica”, che ritengono necessaria fin dall’inizio, ma così non è. Intanto i bambini leggono male e scrivono peggio, beccandosi a volte, a torto, le qualifiche di dislessici e disgrafici, che distorcono tutto il loro percorso scolastico successivo. I bambini devono sapere leggere entro 5 anni, e solo a 9 anni potranno affrontare la grammatica. Quando la lingua italiana senza l’esercizio della mano e della sua esatta pronuncia, arriva alla prima media, l’alunno non è in grado ne di leggere ne di scrivere correttamente, e quando arriva alla prima superiore il problema sarà ancora peggio. Bisognerebbe tenere in conto di questa situazione di partenza. Non serve far studiare la grammatica nella scuola primaria e la letteratura alle medie, prima devono imparare a scrivere e leggere ed interpretare la lingua correntemente, per evitare in futuro di fare molti errori di ortografia e sintassi. Occorrono testi semplici per accompagnare la lettura e la scrittura, affinchè si possa comprendere un saggio un articolo, una pagina di storia . L’alfabetizzazione vuol dire sapere leggere e scrivere e comprendere per costruire la frase e completare le competenze di base, in modo che nei tre anni successivi delle medie, si possa comprendere testi più complessi, imparare le poesie a memoria e saper fare i sunti. Il cervello distingue i singoli fonemi, dopo che sa scrivere deve sapere leggere entro 5 anni. La grammatica –conclude- non va bene per la scuola primaria, prima si deve allenare il cervello a scrivere e leggere, e se non lo fa ora il cervello non lo fa più. Per la scrittura corsiva ci vuole tempo, intorno a 9, 10 anni il cervello del bambino capisce la grammatica sa fare i riassunti che sono utili per selezionare, considerare il contenuto compreso. Ma non si può fare il riassunto della poesia, di un saggio critico, di un codice ecc. la poesia a memoria va bene per capire l’emozione dell’autore, e serve a me per sentire le mie emozioni, ma se non ce l’hai a memoria non ti serve. A fine serata l’Istituto Alberghiero di Cirò Marina ha deliziato il convegno di un raffinato buffet.