Non si ferma la lunga serie di atti vandalici, furti e violenze, ai danni del materiale rotabile calabrese di Trenitalia, del personale viaggiante, e non di meno della stessa infrastruttura ferroviaria. Nella giornata del primo maggio un nuovo gravissimo atto è stato compiuto ai danni del treno Regionale 8526 Reggio Calabria Centrale – Catanzaro Lido. Tra le stazioni di Bianco e Bovalino, in piena linea, il convoglio è stato preso di mira da ignoti che, appostati lungo la linea, hanno bersagliato le automotrici con sassi di varie dimensioni. Alcuni degli oggetti lanciati hanno anche colpito un finestrino che è andato in frantumi, ferendo leggermente un viaggiatore, ed hanno incrinato un vetro delle porte di salita/discesa. Gli altri sassi hanno solo colpito la cassa, senza provocare danni. Per fortuna, il viaggiatore colpito dalle schegge del finestrino, ha subito ferite lievissime, in quanto il sasso è rimbalzato all’esterno e non è finito all’interno della vettura, dove avrebbe rischiato di provocare il ferimento (in modo anche grave) di altri passeggeri a bordo.
L’Associazione Ferrovie in Calabria, oltre a condannare come sempre l’accaduto, vuole però porre un accento in più sugli avvenimenti degli ultimi giorni, come quello avvenuto presso la stazione di Soverato poche settimane fa, dove sono stati addirittura strappati i quadri orario di stazione, oltre ad essere stata bruciata l’obliteratrice e danneggiata l’emettitrice automatica di biglietti. “Niente biglietti, niente possibilità di obliterare, nessuna possibilità di visionare gli orari in stazione, continuo lancio di pietre ai convogli, danneggiamento degli interni, clima di paura per il personale ferroviario, che spesso si trova praticamente costretto a non poter nè emettere e nè controllare i biglietti a bordo dei treni” afferma il presidente Roberto Galati. “Quasi una strategia che mira a scoraggiare l’utilizzo e la funzionalità del treno all’interno della nostra regione, ed in particolar modo sulla fascia Jonica. Dobbiamo quindi pensare che la buona volontà di Trenitalia, ma soprattutto di Associazioni e Comitati che da mesi si battono per migliorare le condizioni del servizio su rotaia lungo la linea Jonica (e non solo), possano addirittura stare scomode a qualcuno?