La mia vita e il mio impegno politico e istituzionale sono stati sempre improntati al massimo di trasparenza, di concreta lotta alla criminalità, di onestà e rispettosa gestione della cosa pubblica.
I polveroni sono il vero regalo alla mafia.
Tra l’altro l’opera oggetto della indagine non è stata appaltata nel corso della mia responsabilità alla guida della Regione.
Quanto si sta verificando è assurdo. Non posso accettare in nessun modo che si infanghi la mia persona e la mia condotta di pubblico amministratore.
Sarebbe come accettare di aver tradito la fiducia dei cittadini.
Chiedo chiarezza!
Lotterò con tutte le mie energie perché si affermi la verità”.
Questa è la conferma che quasi tutto il PD calabrese è in affari con la criminalità. Dopo l’operazione Stige, il mitico Gratteri aveva fatto capire che si sarebbe arrivati al palazzo della regione. E’ inutile fare azioni eclatanti ora; l’unica cosa da fare è dimettersi. Ancora ce ne è di marcio da scoprire ai piani alti!
È giusto che vengano accertati i fatti ed è sacrosanto che il tutto avvenga nel più breve tempo possibile…al di là di questo…tutto il resto è noia…si chiede chiarezza…si lotta con tutte le energie…la fiducia dei cittadini poi è commovente…infinite volte abbiamo sentito queste panzane da chi poi è finito nelle patrie galere…credo che lo sciopero della fame possa solo farle perdere qualche etto e includerla nell’elenco dei pannelliani…i suoi legali sanno la strada da percorrere e intanto, mi creda, si dimetta…è meglio per lei…ma è meglio soprattutto per la Calabria…