“Si ricorre all’alibi, quasi sempre collegato ad un senso di colpa, quando si fugge dalla realtà e dalle proprie responsabilità. L’alibi pretestuoso teso a nascondere ed occultare fatti e misfatti da parte di chi dovrebbe amministrare non i “propri” voti di preferenza, né in nome e per conto di un partito. C’è nell’aria ansia di cambiamento, di rinnovamento, di rilancio politico. Mai come in questo momento la gente di Cirò Marina è stanca dei personalismi esasperati, dei furbeschi giochi di potere con continui ricorsi ad “escamotages” per salvare il salvabile – ad affermalo in una nota è la sezione Udc di Cirò Marina. Ecco perché tanta disaffezione per la politica, e nella fattispecie, quella del non-governo. La babele politica, altresì, accentua e perpetua la perenne incomunicabilità e il manicheistico contrasto fra la maggioranza. Di certo non edificante la dichiarazione astiosa, polemica, denigratoria del Sindaco Siciliani, riportata su “Il Cirotano” del 3 Febbraio 2014 (leggi articolo), in riferimento ad una presunta umana distruzione perpetrata tra le fila dell’ UDC e rivolta ad ex consiglieri dello stesso partito. A tal proposito vorremmo rivolgere al Sindaco Siciliani l’invito ad una umanizzazione del proprio operato politico, finalizzato cioè ai bisogni reali della gente. Ma quali sono, Signor Sindaco, i comuni bisogni della gente? Innanzitutto l’igiene pubblica; una politica occupazionale che promuova interventi mirati sul territorio, uno sviluppo compatibile con le risorse ambientali e orientato al pieno utilizzo dei beni, una politica per i giovani, per gli anziani e per i soggetti deboli o a rischio; e poi l’organizzazione del territorio nel rispetto delle sue vocazioni antiche: agricole, marinare, turistiche, commerciali.
Nonostante i molteplici accomodamenti per tenere in piedi una amministrazione scossa da precari equilibri e da difficoltà operative di ogni genere – continua la nota – riteniamo Signor Sindaco, che su questi problemi, probabilmente, si giocherà per intera la credibilità della Sua compagine amministrativa all’esterno e la sua capacità di tenuta. Nello stesso comunicato stampa il Sindaco afferma di aver apportato manovre atte a consentire ingenti risparmi comunali. In realtà, all’interno del Palazzo, ognuno cerca di far quadrare i propri conti e non si accorge che fa i conti senza l’oste, e l’oste in questo caso è l’elettorato, il quale da più tempo dà segni di malcelata sopportazione.
Una società malata ha bisogno di medici, non di stregoni o di istrioni, o di qualche rara comparsa in pubblico di certi “semidei” o “eroi” della politica locale che si degnano di scendere dal loro Olimpo solo quando si sentono necessari ed indispensabili, ne tantomeno di qualche demiurgo improvvisato e improvvido che prodiga consigli, suggerimenti e soluzioni adatte a tutti gli usi e in tutti i casi, specie in occasione delle ricorrenti crisi politico-amministrative.
Ogni città ha il governo che si sceglie e che si merita, si sente ripetere da diversi anni a Cirò Marina, con rassegnato fatalismo. Ma possibile che i migliori siano tutti altrove, fuori dalla mischia, nelle loro torri d’avorio della “cultura”, degli affari e dell’indifferenza? Possibile che la politica sia il rifugio e il regno dei mediocri e degli intriganti? Se così fosse, accetteremmo passivamente, in 15 mila quanti siamo a Cirò Marina, la condanna del Giusti: “i meno tirano i più, se i più trattiene inerzia o asinità”. E, francamente, in molti a Cirò Marina non accettano di essere annoverati fra gli ignavi”.