Un fitto elenco di circa 20 pagine contenenti i dati necessari relativi a tutte le tipologie di attività commerciali, di ristorazione e di ricezione site ed operanti nel territorio comunale; ma anche ad immobili e beni mobili registrati, di proprietà comunale e che ad oggi sono in concessione a privati o enti pubblici con relativa convenzione o contratto. E’, questo, il corposo e dettagliato allegato richiesto formalmente ieri al Comandante della Polizia Municipale Pietro De Luca dal vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Leonardo Montesanto. Ed è su questo primo elenco, giudicato comunque non esaustivo, che lo stesso vicesindaco, immediatamente dopo, ha chiesto formalmente al responsabile dell’area finanziaria Bruno Guarascio la puntuale verifica di tutte le posizioni tributarie: Imu, Tarsu, Idrico, Tosap etc. E’ partita così, a distanza di meno di 24 ore dall’annuncio, la dichiarata guerra all’evasione fiscale da parte dell’Amministrazione Comunale di Cariati, guidata da Filippo Sero. Una posizione, forte e senza tentennamenti, sulla quale vi è unanimità di intenti nella Giunta e nella coalizione di maggioranza. “Così come distinzioni non vi erano e non vi sono – ribadisce il vicesindaco Montesanto – sia sull’intenzione di voler portare a termine tutte le opere pubbliche, sia sulla necessaria trasparenza invocata dalla Giunta rispetto alla vicenda Sogefil. Soprattutto, siamo coesi, coerenti e determinati rispetto all’esigenza di governare con serietà e responsabilità la grande questione finanziaria comunale, oggi al collasso ma nata, consentita e consolidatasi nei diversi decenni che abbiamo alle spalle. Oggi – continua l’assessore ai lavori pubblici – dobbiamo fronteggiare incrostazioni e combattere pessime abitudini cristallizzatesi, sulle quali per decenni non si è intervenuto e che hanno letteralmente svuotato di senso il concetto stesso di tributo e di entrata comunale.
La situazione, però, è ormai giunta al culmine. E’ ormai improcrastinabile un risanamento complessivo anzitutto in termini di razionalizzazione delle spese strutturali ma soprattutto sul fronte delle diverse entrate, colpendo la grande, nota e diffusa evasione a tutti i livelli. L’eticità dei comportamenti in politica – continua Montesanto – spesso invocata ed urlata in certe piazze e in qualche processo o teatrino sommario da tribuni e demagoghe, deve essere adesso dimostrata da tutti, a diverso titolo, regolarizzando e favorendo la regolarizzazione della propria posizione fiscale rispetto a tutto quanto previsto dalle leggi. È finita la stagione degli evasori totali, degli immobili fantasma e delle concessioni senza oneri né canoni. Così come da tempo ormai è finita, e ciò sanno bene i cariatesi, l’epopea delle missioni d’oro a Roma da parte di amministratori di ieri, novelli censori di oggi. L’elenco sarebbe lungo seppur interessante. Tanti i casi che possono dimostrare come per un’intera epoca il Comune di Cariati è stato usato come bancomat. Basta citarne uno, emblematico: per una sola missione a Roma, presso la sala stampa parlamentare in occasione del Premio Gaetano Natale, l’8 giugno del 1988, all’allora Sindaco vennero liquidate 1.456.347 (circa un milione e mezzo di lire), equivalenti, con la rivalutazione, a 1597,25 euro. Un lusso ed uno spreco che, insieme ad altri ed all’evasione sproporzionata ed incontrollata, ha portato al collasso attuale del sistema locale di entrate ed uscite”.