Si è svolta ieri 3 novembre a Roma la Marcia per la Giustizia Sociale, a comunicarlo la cirotana Maria Francesca Carnea Membro Comm. Nazionale Giustizia Pace Creato della Famiglia Domenicana. Si legge in una nota:”Nel giorno di s. Martin de Porres, personalità di profonda sensibilità umana, attualissimo testimone dell’amore per il prossimo e dell’attenzione ai diritti umani, Patrono della Giustizia Sociale, la Commissione Nazionale di Giustizia Pace Creato della Famiglia Domenicana, in collaborazione con la Commissione Domenicana Internazionale Giustizia e Pace, ha organizzato una Marcia Silenziosa nella suggestiva cornice del cuore di Roma, con a tema: Nessuna Persona è clandestina su questo pianeta. La marcia è partita dalla Basilica di San Sisto e si è conclusa alla Basilica di Santa Sabina con Celebrazione Eucaristica presieduta da Fr. Carlos Rodríguez Linera, OP, Promotore Generale di Giustizia e Pace.
La sensibilità domenicana, con la Commissione Nazionale di Giustizia Pace Creato della Famiglia Domenicana, nella figura del suo Coordinatore Nazionale, Fr. Giovanni Calcara, OP, e della responsabile per l’organizzazione della riuscitissima marcia Sr. Alessia De Matteis, come anche la Commissione Domenicana Internazionale Giustizia e Pace, nelle figure di Fr. Carlos Rodríguez Linera, OP e Sr. Toni Harris OP, Promotore Generale e Co Promotore,muove il suo orizzonte verso aspetti dell’umano sentire, dei diritti delle genti che interpellano al desiderio di reagire e concretizzare le necessità e i bisogni che l’attualità sociale richiede, primo fra gli altri, l’attenzione ai bambini, di Timor Est nel caso speciale della testimonianza di Fr. Carlos, alla loro scarsa alimentazione: mangiare riso a colazione, a pranzo e a cena, e pregare il Signore che di questo non siano sprovvisti, deve interpellare seriamente e vivamente le abitudini di ognuno sulle reali necessità umane e sul come poter essere solidali, come anche il desiderio dei bambini stessi di pregare s. Martin de Porres affinché provveda a fargli avere un pulmino con cui recarsi alla loro scuola, situata ad almeno 3 km dalle loro abitazioni, tragitto che quotidianamente percorrono a piedi con intemperie molteplici. Altrettanto sentito è, certamente, il diritto di cittadinanza ancora oggi non riconosciuto ai nuovi nati da immigrati in Italia, come anche la difficoltà dell’integrazione concreta in ogni ambito sociale, aspetti cui la politica istituzionale pone lievissima applicazione eludendo l’attenzione verso l’alterità che arricchisce, che rende fecondi, e che stupore mai manca di generare, nessuno di noi è straniero all’altro in umanità. Posporre sempre l’attenzione alla Persona rispetto alle Istituzioni e alle regole a volte astruse e disumane che ne derivano, non può che alimentare povertà e debolezza umana. Necessario diventa quindi la conoscenza e il reagire per favorire la solidarietà umana”.
Per info: www.giustiziaepace.org