Il 20 novembre ricorre l’anniversario della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che stabilisce che ogni persona che nasce deve avere uguali possibilità di riuscita nella vita. In queste giornate il Presidente del Consiglio, Mario Monti, ha più volte rivolto al Parlamento della Repubblica l’impegno di combattere iniquità e privilegi e di dedicare forti energie alle giovani generazioni del nostro Paese, a partire da chi sta peggio. I bambini e gli adolescenti esigono che ogni Stato faccia loro conoscere i propri Diritti; li rispetti e li faccia rispettare. In troppi angoli del mondo, lontani (ma anche vicini a noi) milioni di bambini vengono in ogni modo abusati, perché questi fondamentali diritti non sono garantiti o sono, peggio, palesemente calpestati. La convenzione ONU sui diritti dell’infanzia non è “di carta”, parla invece di principi inviolabili che hanno ripercussioni sociali molto concrete: un bimbo sereno ha maggiori probabilità di diventare un adulto sereno ed equilibrato; un bimbo infelice e/o violato ha maggiori probabilità di diventare un adulto infelice e problematico. La crisi economica rischia di pesare soprattutto su bambini e adolescenti, in assenza di misure specifiche di tutela. Negli ultimi anni la percentuale delle famiglie a basso reddito con un minore è aumentata dell’1,8%, e del 5,7% quella di chi ha 2 o più figli. Questo rileva l’Atlante dell’Infanzia, diffuso da “Save the Children” alla vigilia della Giornata dell’Infanzia che si celebra il 20 novembre. Sono 10 milioni 229mila i minori in Italia: 1.876.000 vivono in povertà e il 18,6% in condizione di deprivazione materiale. Il 20 novembre 1959, infatti, l’Assemblea Generale dell’ONU, su proposta della “Commissione per i diritti umani”, adotta la “Dichiarazione dei diritti del bambino” (testo completo), successivamente revisionata il 20 novembre 1989, quando ad essa ha fatto seguito la “Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia”, ratificata dall’Italia con legge del 27 maggio 1991, n. 176, depositata presso le Nazioni Unite il 5 settembre 1991. In realtà la “Dichiarazione dei diritti del bambino” del 1959 non sancisce nessun diritto, visto che “non ha valore giuridico nel diritto, e tantomeno nel diritto internazionale, ma impegna i Paesi membri soltanto da un punto di vista morale”. La “Dichiarazione dei diritti del bambino” nasce (come idea) per amplificare il diritto abbozzato nel 1948 nella “Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo” ma ancor prima fu redatta nel 1924 dalla Società delle Nazioni “in seguito alle devastanti conseguenze che la Prima guerra mondiale produsse in particolare sui bambini”.
La “Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia” del 1989 “costituisce uno strumento giuridico vincolante per gli Stati che la ratificano – come spiega l’UNICEF, obbligando gli Stati – a uniformare le norme di diritto interno a quelle della Convenzione e ad attuare tutti i provvedimenti necessari ad assistere i genitori e le istituzioni nell’adempimento dei loro obblighi nei confronti dei minori”. E infatti la Convenzione è stata ratificata da tutti i Paesi (193) con eccezione però della Somalia e, incredibilmente, degli Stati Uniti. Gli USA, infatti, visti da tutto il mondo occidentale come baluardo di libertà e democrazia, hanno firmato la Convenzione sotto la presidenza di Bill Clinton ma poi non l’hanno ratificata perché il documento “proibisce la possibilità di condannare a morte per un crimine commesso prima di compiere 18 anni” e “questo tipo di pena è ancor oggi in vigore in alcuni Stati americani”. Gli Stati Uniti, inoltre possono condannare all’ergastolo un minore, cosa vietata invece dalla Convenzione. Con la “Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia” il bambino, infatti, “non è più minus habens, protetto per la sua immaturità, ma uomo in fieri, portatore di diritti umani fondamentali”. Per la giornata del 20 novembre, per dare slancio e sottolineare con ancora più forza, L’Associazione “Il Volo”, l’Associazione Centro D’Infanzia Baby Kinder Park, la Cooperativa sociale “I Tre Melograni”, la Fondazione Malagutti onlus di Mantova ideatrice del concorso Internazionale Diritti a Colori, la Provincia di Crotone, il Comune di Cirò, il CSV aurora di Crotone, Castelfiaba, l’Associazione D’otto, molto vicine al modo dei ragazzi, hanno voluto sensibilizzare il mondo della scuola insieme ad Istituzioni Provinciali ed Associazioni che da anni lavorano nell’universo dei bambini e degli adolescenti. Così l’idea di un concorso gratuito di poesia aperto a tutti gli “under 18″ dal titolo: “Sono un bambino e ho diritto a…”. Centinaia di poesie pervenute, da tutta la provincia. Una giuria specificatamente predisposta li giudicherà e, martedì, appunto, giorno 20, presso il centro servizi di Cirò, la premiazione e brevi interventi degli intervenuti, fra i quali lo stesso assessore della Provincia, studenti, giovani, associazioni.