Secondo una prima ricostruzione, l’auto è passata sui binari in un punto dove c’é un attraversamento privato, con un cancello manuale. A bordo c’erano alcuni lavoratori di nazionalità romena impiegati nella raccolta di clementine. Due di loro si sono salvati perché sono scesi dal mezzo per aprire il cancello, mentre gli altri 6 sono morti. I corpi sono incastrati in un groviglio di lamiere e per estrarli occorreranno ore, sul posto vigili del fuoco, 118 e carabinieri. L’incidente è avvenuto alle ore 17.15 tra le stazioni di Rossano e Mirto Crosia, il treno coinvolto è un regionale partito da Sibari e diretto a Reggio Calabria. A bordo del treno viaggiavano due dipendenti delle ferrovie, macchinista e capotreno, e dieci passeggeri. Dopo l’incidente un medico è salito a bordo del convoglio per verificare, ma non c’è stato bisogno di cure per nessuno. Secondo Trenitalia, le regole previste nella convenzione che danno accesso ai privati a quel cancello, non sono state rispettate.
Il sindaco di Rossano Antoniotti si è così espresso stamane: “Dopo il gravissimo ed orribile incidente che, ieri sera, ha falcidiato le vite di sei nostri concittadini rumeni, siamo ormai costretti a parlare di ferrovia della morte, oltre che di strada dalla morte. Su questo tratto ionico calabrese, tra i rischi quotidiani sull’asfalto e quelli di binari killer che tra l’altro non servono più a nessuno per i tagli totali di treni, ci sentiamo tutti come potenziali vittime sacrificali. Senza via d’uscita. Quanto è infatti accaduto ai 6 tra lavoratrici e lavoratori rumeni residenti nella nostra città poteva e potrebbe capitare a chiunque, in ogni momento; se è vero come è vero che l’intero tratto ferrato ionico è costellato di questi pseudo passaggi a livello, delegati funzionalmente in concessione ad uno o più privati e molti dei quali in condizioni di sicurezza che definire precarie è forse un eufemismo. Ecco perché, otre la profonda tristezza che, in queste ore condivide tutta la comunità rossanese e calabrese, ed oltre la grande e sincera solidarietà che questa Città intende confermare alla comunità rumena ed a tutti i lavoratori comunitari ed extracomunitari, non possiamo non dichiarare la nostra rabbia per il complessivo quadro di degrado di tutti gli indici di civiltà che questa parte di Calabria e di sud è ormai costretta a subire ogni giorno, a causa degli effetti sempre più perversi delle politiche nazionali di riduzione di risorse e di investimenti infrastrutturali. Se allo sradicamento costante e privo di ogni fondamento dei servizi fondamentali in termini di diritto alla salute, alla giustizia ed alla mobilità, si aggiunge, come dimostra anche la pericolosissima diffusione di questi passaggi a livello delle ferrovie lasciati ai privati, la stessa assurda riduzione degli standard minimi di sicurezza pubblica, allora davvero non possiamo più considerarci cittadini alla pari nella stessa Repubblica e nello stesso Stato di diritto. Il dramma di queste sei famiglie, alle quali ribadiamo tutta la nostra vicinanza e per le quali come Amministrazione Comunale faremo quanto possibile e nelle nostre competenze, continuando a dialogare con la Chiesa, la Caritas e l’Arcivescovo Mons. Santo Marcianò, si inserisce in questa situazione generale scandalosa e vergognosa di depauperamento delle garanzie elementari di convivenza democratica, ordinata e civile. A queste latitudini si è raggiunto ormai un limite, in termini di cancellazione tangibile delle condizioni di vivibilità normale, che nessuno riesce più a capire e ad accettare“.
L’assessore ai trasporti della Regione, Luigi Fedele, oltre a ribadire il più profondo cordoglio per la tragica scomparsa dei sei lavoratori coinvolti nel drammatico evento di Rossano, ha richiesto al Governo ed alle Ferrovie dello Stato una puntuale verifica delle complessive condizioni di sicurezza delle linee ferroviarie calabresi. “La richiesta si basa sulla più generale constatazione che la sicurezza e la vulnerabilità della rete è stata più volte messa in crisi negli anni recenti. Bisogna sicuramente partire con l’accertamento dell’effettiva numerosità e pericolosità dei passaggi a livello sulla rete ferroviaria regionale, e conseguentemente sarà preteso un programma di soppressione degli stessi. Gli interventi di messa in sicurezza – ha concluso l’assessore ai trasporti – devono essere immediatamente avviati, perché la situazione di rischio idrogeologico in Calabria è ben nota a tutti e non si potrebbero ritenere una sorpresa altri eventi che potrebbero interessare la rete in questa stagione invernale”.
avevo suggerito di non festeggiare con gli …italiani i 150 anni della repubblica. la calabria è ritenuta dai vari governi che si succedono un a appendice inutile e fastidiosa. ogni volta che si parla di ss.106 e ferrovie dello stato, vi si ferma a sfoghi sterili e improduttivi come questi, che vengono letti con rabbia e pari indignazione da gente che nulla può fare, non certo da monti o componenti del governo.