“L’impegno straordinario della Giunta regionale rivolto agli aeroporti minori di Crotone e Reggio Calabria, è visibile e tangibile. Sono stati investiti finanziamenti straordinari (44milioni di euro) per la riqualificazione e l’ampliamento dell’infrastruttura aeroportuale, centinaia di mila euro per i bandi per nuove compagnie, oltre che svolgere un lavoro incessante e sinergico – afferma in una nota la vice presidente della Regione, Antonella Stasi. Risorse per la ricapitalizzazione come gli ultimi 140 mila euro deliberati ieri in Giunta Regionale, fondi regionali per il supporto al marketing dell’aeroporto e risorse per la formazione del personale interno, interazioni continue con i ministeri e gli enti competenti per il superamento di tutte le criticità che ancora il Sant’Anna di Crotone presenta, tra cui il completamento della gestione totale. Il dialogo con tutte le parti coinvolte è sempre stato assiduo e impegnativo, nell’intento di trovare misure risolutive a beneficio dell’intero territorio attraverso un sistema di trasporti interamente da inventare, o da salvare, come nel caso dello scalo crotonese. Questa Giunta c’é e continuerà a lavorare con la serietà di sempre. Non ha bisogno di “battere nessun colpo”, ed il lavoro quotidiano svolto non ha bisogno di essere messo in mostra ogni giorno. La Giunta Regionale non consente certo l’abbandono dell’infrastruttura aeroportuale al proprio destino, così come hanno fatto le amministrazioni regionali del passato e comunque lotterà, quanto più sarà possibile, per salvare e rafforzare l’importante scalo. Questo é stato l’intento del Presidente Scopelliti ed è quanto sarà perseguito da tutti i componenti di questo governo regionale.
Il bando messo in campo dalla regione per le compagnie aeree presto darà i propri frutti e l’aeroporto di Crotone tornerà a riavere voli. Sempre massima la disponibilità al dialogo con tutte le parti sindacali e istituzionali concordando tavoli tecnici, che però non credo sia opportuno chiedere urlando frasi stereotipate attraverso comunicati stampa. Siamo pronti ad ascoltare e valutare chiunque abbia un piano o una strategia da proporre, che siano diversi e migliori di quelli sui quali le istituzioni (Comune, Provincia e Regione) stanno lavorando, perché tutto ciò che concorre al bene comune non si butta via. Non ci sono quindi motivi che neghino questa possibilità, pertanto se dovessero giungere istanze di incontro sul tema specifico, saremo lieti di cogliere con immediatezza tali richieste. Mi auguro che lo stesso impegno possa essere messo in campo dai rappresentanti politici che si candidano al governo nazionale, e che dovrebbero lavorare fianco a fianco con i Ministeri a supporto della regione e dei territori. Però, da parte di chi scrive sulla stampa e critica l’operato di chi lavora, ci sarebbe da chiarire la propria posizione, perché alcune proposte che si leggono non sono trasparenti: a chi porterà vantaggio la società unica?”
vorrei semplicemente ricordare che esiste anche una linea ferroviaria,che fine hanno fatto i treni??????????…..parole,parole,parole!!!!!!!!!!!!
Una marea di denaro pubblico, quindi di noi contribuenti per un aeroporto che non decollerà mai…. Già accettare l’offerta di questa fantomatica Small Planet è stata una stupidata che, come si poteva facilmente prevedere, è miseramente naufragata, come sono naufragate altre pseudo compagnie in passato. L’aeroporto vive solo fin quando esistono gli oneri di servizio. Finiti questi, ecco che vengono a galla i problemi, perchè è chiaro che gli incassi non sono sufficienti a ripianare le perdite. E l’utenza.. come viene catturata se non c’è una programmazione valida che possa attrarre anche i passeggeri della fascia jonica oltre la provincia ? Si è parlato di metropolitana leggera , bus navetta…di compagnie low cost e tante altre balle .Si pagano profumatamente dei manager che dovrebbero saperle certe cose. Però si preferisce buttare soldi solo a scopo elettoralistico, ritenendo,a torto, che un aeroporto possa mantenersi solo con questi sistemi. Beh signori… forse sarà il caso una volta per tutte di non dilapidare più i soldi pubblici… cominciamo ad essere un pò stanchi di questo. Se il Sant’Anna deve vivere è perchè da servizi e, come tutte le aziende sane, produce utili, non solo come un pennacchio da sbandierare ad ogni tornata elettorale.
Concordo ‘quasi’ pienamente col signor Angelo. Mi sono riservato un ‘quasi’ nel senso che ci sono dei servizi che uno Stato (con la ‘esse’ maiuscola)dovrebbe garantire al cittadino anche quando producono delle ‘perdite’, come possono essere l’assistenza sanitaria, l’istruzione, i trasporti: se così non fosse, la stessa ‘ragione sociale’ della vita organizzata di una nazione verrebbe meno, come forse sta succedendo in Italia. Le perdite ‘a scopo sociale’, come in tutti gli stati, non possono essere cancellate né tralasciate: i cespiti dei profitti, gli utili, i ricavi devono provenire da altre voci. Sulla disillusione e l’invito a smetterla coi proclami preelettorali concordo più che pienamente.