“L’articolo apparso oggi sulla stampa locale mi indigna come persona e, soprattutto, come primo cittadino di Cirò Marina, la città non è affatto sotto scacco, come affermato dalla Dott.ssa Aisa, funzionaria della Soprintendenza – parole del sindaco di Cirò Marina, Roberto Siciliani che prosegue “il Santuario di Apollo Aleo non è stato mai così attenzionato come in questo momento! Oltre all’ottenimento di un finanziamento di 770mila euro, che vede questo Comune come beneficiario ed attuatore del progetto in questione, questa Amministrazione sta prevedendo una recinzione dell’area, l’attivazione dell’illuminazione e la sistemazione di una video sorveglianza al fine di garantire la sicurezza della zona. A tal riguardo, sono state emanate diverse ordinanze già inoltrate alle Forze di pubblica sicurezza che, nonostante la vastità del territorio, hanno sempre garantito la legalità.
Da tempo la dott.ssa Aisa lamenta la presenza di cavalli all’interno dell’area del “Santuario” vorrei chiedere alla stessa, che rappresenta lo Stato, cosa ha mai concretamente attuato per evitare che persone o cavalli potessero danneggiare o accedere liberamente alla stessa area. La cura, l’attenzione, la sorveglianza, la valorizzazione del territorio, ecc. oltre che ad essere compito istituzionale di questa Amm.ne sono anche obiettivi della Soprintendenza, la quale dovrebbe collaborare per il raggiungimento degli stessi. Ribadisco – conclude il Sindaco – che il verificarsi di qualche episodio di invasione dell’area non può giustificare o consentire a nessuno di affermare che una collettività “è sotto scacco”, perché Cirò Marina è una città che ha voglia di crescere e valorizzare in modo ottimale il proprio patrimonio culturale e non ci dispiacerebbe un aiuto da tutte le Istituzioni”.
Precedenti
Gia’ nel 2002 la Soprintendente per i Beni archeologici della Calabria e il funzionario responsabile della tutela dei Beni archeologici nel territorio, la stessa dott.ssa Aisa, avevano espresso il loro disappunto per la presenza di una decina di cavalli al pascolo nell’area archeologica suddetta. I due, all’epoca, inviarono una lettera indirizzata all’ex sindaco Nicodemo Filippelli nella quale chiedevano di sgomberare l’area. Il vice sindaco Luigi Ruggiero avvertì l’Ufficio Tecnico, i Carabinieri e la Polizia Municipale, i quali provvidero a sgombrare l’area.