Che lo sport con i suoi valori e le sue forti motivazioni socio educative fosse un volano importante e propedeutico alla diffusione di quei sentimenti che rafforzano e formano caratterialmente ciascun uomo, è stato scritto, si scrive e viene verificato quotidianamente, osservando chi lo pratica, chi lo diffonde, verificando la sua complessa positività. Forse per vivere ancora un forte momento di commozione e ricordo partecipato che tutto l’Istituto Omnicomprensivo di Cirò, ha voluto dedicare all’indimenticato “caro Preside” Vincenzo Gabriele, un memorial di calcio. E’ stato scelto per lo svolgimento di questo momento commemorativo, lo stadio di Cirò “Ottavio Malena” dedicato anche questo ad un altrettanto indimenticato uomo di Cirò, che tante volte ha calcato quel campo di calcio e che il calcio lo aveva nel cuore, per disputare giovedì scorso, in una bella giornata di sole, una partita di calcio fra gli alunni del “suo Liceo”. Alunni che, devo in prima persona testimoniare, avendone fatto parte anch’io, hanno messo in campo sì tanta foga agonistica, sì tanto impegno fisico, ma credo che soprattutto hanno messo in campo i valori dell’amicizia, della comunione, del rispetto, del donare.
Sì, perché tutti i giocatori, gli spettatori, gli organizzatori, il corpo docente, il personale, i bambini della scuola dell’infanzia e della primaria, della scuola media inferiore, nessuno escluso, hanno fatto riecheggiare per l’intera mattinata, mentre il pallone correva sospinto dalla forza fisica delle gambe dei giocatori, la forza dell’affetto, della stima, del rispetto fra loro, abbracciandosi dopo un fallo, chiedendosi scusa, stringendosi la mano, dimostrando così fattivamente quanto fosse forte e fondato su veri valori l’attaccamento al loro Preside. Un preside che, da ciò che si è potuto osservare e testimoniare, ha lasciato loro una ricca eredità fatta di sentimenti veri e condivisi. Lo sport, quindi, attraverso l’universalità del suo linguaggio, è stato uno straordinario strumento per creare opportunità di incontro e dialogo fra i i diversi attori che hanno partecipato e condiviso una giornata in onore del loro amato preside, Vincenzo Gabriele, contribuendo a rafforzare quei legami che, a partire da quello familiare, oggi faticano a ritrovarsi protagonisti della crescita individuale di bambini e adolescenti soprattutto in situazioni di particolare disagio sociale. La fragilità sociale sta infatti sempre più assumendo il volto della famiglia,della scuola, a partire dal disagio e dal rischio di esclusione che possono colpire anche uno solo dei suoi componenti.
Per questo crediamo che la scuola e la famiglia vadano sostenute con una particolare attenzione alle singole persone e alla sua soggettività unitaria, contrastando i fenomeni di povertà culturale, materiale e relazionale che nascono e si sviluppano al suo interno. La crisi economica, che ha ulteriormente accresciuto e messo in luce le debolezze e le difficoltà, manifesta in modo chiaro l’esigenza di incrementare l’offerta e l’opportunità di socialità, di cura della relazioni, di promozione e tutela della salute, di elaborazione di proposte che tengano salde le istanze etiche e, allo stesso tempo, vadano ancora più incontro ai bisogni reali delle persone, con un’attenzione particolare ai più deboli che oggi sono quelli che pagano più caro il prezzo della crisi e della recessione: le famiglie, i giovani, i bambini. La scuola quindi, unitamente alla famiglia quale “laboratorio sociale” e luogo delle relazioni primarie. Avere utilizzato lo sport come veicolo per avvicinare tra loro le persone, proporre sul territorio attività e servizi volte a sostenere le famiglie con spazi, occasioni e strumenti che facilitino l’incontro e il confronto intergenerazionale, l’accesso all’attività ludico-motoria e sportiva nel rispetto delle specifiche esigenze e peculiarità, ha trasformato un campo di calcio, in un vero e proprio “laboratorio di pace”. L’entrata in campo dei giocatori affiancati dal piccoli della scuola dell’infanzia e della primaria, l’omaggio di un bouquet di fiori alle figlie, le foto e tanti palloncini bianchi fatti volare in cielo, avranno sicuramente raggiunto ancora una volta i sentimenti dell’Istituto a Vincenzo, che chissà, forse dall’alto, seguirà ancora i suoi amati ragazzi, i suoi collaboratori, per aiutarli a vincere la partita più difficile, quella della vita.
Grazie! Grazie! Grazie!
Grazie a Voi “grandi” che date un “grande” esempio di Valori ai giovani studenti che tanto hanno bisogno di “guide” valide e sicure.
Anche con queste iniziative e gli altri eventi che si svolgono durante l’anno scolastico aiutate i nostri ragazzi a crescere in modo “completo”…
Grazie Oscare. Con le lacrime agli occhi, prego Dio perchè abbia pietà dell’anima del caro amico Beluzzo, sicuro faro valoriale del futuro dei suoi studenti.La giornata dello sport, che tu magnificamente hai raccontata, è l’nvito – che Beluzzo rivolge ad ognuno – a correre rispettando le regole, per la partita della Vita.