“Rintroduciamo, a livello di realtà socio-politica, la questione del nostro aeroporto per cercare di arrivare ad una soluzione tecnico-finanziaria, che lo renda autonomo e con una capacità duratura nel tempo e nello spazio, senza dover costantemente pensare al giorno negativo del dopo domani – affermano in una nota Carlo Turino, Giancarlo Rizzo e Gianfranco Turino del Movimento Fiamma Tricolore. Ribadiamo un concetto più volte espresso, fermatosi per la mancanza di coscienza e d’interesse attivo della città, che nel passato non ha tenuto conto dell’importanza della struttura per il suo futuro modernistico e pecuniario, soprattutto per la concessione ad essere esente dal pagamento di tasse di arrivo e partenza in quanto considerato di importanza e valenza turistico – sociale, appetibile per qualunque società aerea. Non si può continuare ad avere un opera pubblica, quindi di tutto l’hinterland crotoniate, se non si ha la capacità di effettuare la gestione e il controllo della stessa, attraverso la formula di una diretta autogestione dell’attività, servizi e direttive professionali. I tempi mutati e mutevoli, affermano la volontà umana ad avere una velocizzazione della geografia con la possibilità di spostamenti a breve termine, senza dover sottostare alle lungaggini e insicurezza di quasi tutti i trasporti via superficie e via mare, puntando, ovviamente, con sempre maggiore partecipazione, all’uso quotidiano del volo sfruttando la rapidità di collegamento.
In base ad alcuni dati tecnici si può a affermare che un prolungamento di pista poterebbe permettere l’arrivo e la portanze di collegamenti a medio e lungo raggio, di per se stessa la pista e il suo raccordo poggiano su di un fondo elastico, “Tufello”, è capace di resistere all’attrito dell’alta velocità in fase di atterraggio. Il resto delle varie strumentazioni richieste dalle norme internazionali sono perfettamente funzionali, adeguate agli standard dell’eurovolo. I vari contributi stabiliti e stanziati dalla regione, sono, per il momento solo una goccia che porta un lieve soffio di respiro alla difficile situazione finanziaria della società handling, ma non sono certamente la garanzia alla continuità. A tale scopo riapriamo un discorso vecchio ma sempre valido, capace di coinvolgere tutto l’ambiente cittadino in modo da diventare non solo il gestore della struttura ma, soprattutto, il garante alla continuità, ovvero la partecipazione diretta all’ amministrazione del bene pubblico con versamenti non superiori ai cinque, massimo dieci euro a persona. Un costo relativamente basso che non danneggerebbe le finanze del singolo, ma creerebbe una specie di azionariato popolare capace di salvaguardare il futuro dello scalo e la sua reale e concreta funzionalità, con la presenza interna,come controllo d’efficienza, di rappresentati della collettività. A conclusione, affermiamo, che l’aeroporto di Crotone ha, oggi, tutti i numeri per tornare alla grande nel mondo del trasporto aereo, recitandovi un ruolo di primo piano e non di semplice comprimario, l’importante è il riuscire a bloccare l’attimo favorevole che, potrebbe non ripetersi più”.
….è l’ultima frase quella che mi preoccupa.. e siccome siamo bravi a perdere tutti i treni( in questo caso gli aerei).. beh.. c’è poco da stare tranquilli. Speriamo di non essere così sciocchi da far saltare anche quest’opportunità.