In merito al dibattito che si è aperto nell‘articolo di domenica 9 giugno su IlCirotano.it, interviene con una nota il sindaco di Cirò Marina, Roberto Siciliani: “Esimio Signor Cataldo Antonio Amoruso, le chiarisco che non ho un addetto stampa, perché il Comune di Cirò Marina non può permetterselo. Le rispondo con ritardo, perché sono impegnato a confrontarmi quotidianamente con tanti nostri concittadini disoccupati, con madri disperate, con imprenditori allo stremo. Oltre all’emergenza sociale, gravissima, cerco di contrastare l’emergenza rifiuti e di risolvere il caso “Syndial” in chiave occupazionale e penso anche a mettere in cantiere dei progetti, insieme alla mia Giunta. Basta visitare il sito ufficiale del Comune per rendersene conto. Per il recente passato “parlano” i progetti che abbiamo già realizzato, dalla farmacia comunale alla fruibilità “sostenibile” della pineta, dall’istituzione del Consiglio Comunale dei Giovani alla nomina di una Commissione Pari Opportunità molto competente e molto attiva, dall’apertura della biblioteca comunale al completamento e alla messa in funzione di tante opere pubbliche, porto, piscina comunale, scuole, via Pola, la stipula della convenzione con l’operosa Polizia ambientale, la concessione dei locali della stazione ferroviaria alle associazioni che danno servizi essenziali in campo sociale, vedi Misericordia e Polizia ambientale, dopo averli ottenuti in comodato gratuito dalle Ferrovie dello Stato. Aggiungo: la conquista delle Bandiere Blu e Verde, l’organizzazione del Premio Filottete e dell’Aperidoc, i fondi regionali, garantiti dall’Assessore Mario Caligiuri, per gli scavi al Santuario di Apollo Aleo, e potrei continuare all’infinito. Non ho pertanto il tempo di intrattenere dei rapporti epistolari online con assiduità né con Lei né con altri, e me ne dolgo. Non penso di essere “antidemocratico” solo perché non navigo per ore su internet. Il municipio è aperto in tutti i sensi a tutti i cittadini, com’è giusto, legittimo e logico che sia, e io sono disponibile al confronto.
I giornali online, “il Cirotano” è tra questi, svolgono un’importantissima funzione, perché informano, aggiornano e consentono ai lettori di aprire degli interessanti dibattiti. Lo preciso a scanso di equivoci. Il rischio di essere fraintesi c’è purtroppo, quando si dialoga per iscritto a distanza e quando, come nel mio caso, non si ha la possibilità di replicare a stretto giro di posta. Le chiarisco altresì che ritengo “melodrammatici” solo determinati commenti relativi alla concessione rilasciata dall’Ufficio comunale competente al Signor Cataldo Bonessi per l’installazione temporanea di un parco acquatico in un tratto di mare della località Cervara. Ribadisco che io accetto le critiche, anche quelle aspre, così come accetto le ironie. Noto però che, secondo gli ipercritici, non dovrei addirittura avere né il diritto di replica né di ironizzare, mentre a loro è concesso. A mio parere il rilascio della concessione per il parco sull’acqua, un parco che viene rimosso al termine della stagione estiva, non è un dramma. Anche, e soprattutto, perché il concessionario, il Signor Cataldo Bonessi, è un cittadino perbene e lui per primo ha assicurato che rimuoverebbe subito i giochi acquatici nel caso in cui l’installazione degli stessi dovesse arrecare un qualsivoglia pregiudizio. Pregiudizio che al momento io non riesco a scorgere, malgrado gli appelli melodrammatici suoi, di sua moglie, la Signora Domenica Pendino, e di suo figlio, il Signor Angelo. La tutela delle risorse naturali della località Cervara è un capitolo a parte, a mio parere. Individueremo, di concerto con la Giunta e con un’apposita Commissione, un piano per la salvaguardia dei luoghi e per una valorizzazione degli stessi che sia un esempio di sviluppo (e di turismo) sostenibile. Lo evidenzio a beneficio dei miei Carissimi, Stimatissimi, Amici Professori Peppe Scigliano e Francesco Vizza. Li invito sin d’ora a presiedere la relativa Commissione. Invito anche Lei e la sua famiglia a integrare la stessa Commissione. A proposito della discarica Scarati e della sua facile (gratuita) ironia in merito: il sito è preesistente, non l’ho individuato io. Certo, sto chiedendo alla Regione la caratterizzazione della discarica incompiuta, ma Lei lo sa quanto costa ai Comuni e ai contribuenti il conferimento dei rifiuti in discariche ubicate fuori regione? Cordialmente Roberto Siciliani”.
Bastava chiarire l’equivoco ,nell’attesa che forse prima o poi ci si puo’ anche incontrare per conoscersi,essendo chiaro che se uno vive a Ciro’ e uno a Piacenza e’ chiaro che non sono la stessa persona.E poi lo scrittore e musicista chi non lo conosce a Ciro’ Marina ,e sicuramente anche il figlio.
Un saluto a tutti gli Amoruso di Ciro’ Marina senza distinzioni .
Giuseppe Antonio Amoruso da Roma
Caro Sign. Giuseppe Amoruso mi fa piacere che lei abbia un bel ricordo di mio nonno e di tutti i miei parenti, io naturalmente prima di scrivere il mio commento sui “CATALDI AMORUSO” ho domandato proprio a mio Zio Nando che mi ha detto che forse siete gli “Amoruso” della stazione o del Tirone, l ho richiamato poco fa e lui non ricorda di conoscere un Giuseppe Amoruso che lo chiama “cugi” quando vi incontrate. Cmq mio zio ha un numero telefonico sull’ elenco e può tranquillamente chiamarlo per una rimpatriata fra cugini. Mio padre mi ha parlato di un Luigi Amoruso… ma non ricorda bene. Io personalmente ho visitato il facebook di suo fratello Cataldo Antonio e alcuni Blog, ma compaiono solo foto di vecchissima data. In tutti i casi adesso non dubito della vostra identità e della cultura della vostra famiglia emigrata in pianura Padana e leggendo alcuni scritti di suo fratello ho potuto apprezzare l’ attaccamento alle tradizioni. Io ho dovuto fare quella precisazione perchè mio padre vive ed è integrato a Cirò marina, cosi come mia mamma. Questo non vuol dire che vivendo a Cirò Marina uno non possa polemizzare con le scelte del sindaco o dell’ imprenditore Bonessi, ma sinceramente il fatto che qualcuno possa far entrare la mia famiglia in una polemica della quale non sà nemmeno l’esistenza mi da un po fastidio. Se suo fratello ha tanto tempo da dedicare a discussioni e polemiche infinite su internet è un problema tutto suo. Sa Cirò marina non è più un paesino con 4 case ed un forno, ma è sempre un paese dove si conoscono tutti e i rapporti personali sono una cosa molto importante. Da Piacenza o dal Polo Nord è molto facile se mi permette fare i moralizzatori o puntare il dito, è vero forse la scelta della cervara come posto è infelice, sopratutto per i parcheggi e la difficoltà di arrivare, ma se penso che 4 o 5 giovani potranno lavorare a questo parco acquatico sono felice. Se avete tutto questo tempo per polemizzare sulle scelte del sindaco e se amate con tutto il vostro cuore il vostro PAESE, scendete a Cirò Marina, cosi come fecero i miei genitori. Io conosco il sindaco è una persona che sa ascoltare, venite, proponete, lui vi ascolterà. Io ad esempio vivo a Roma da anni, cosa ho fatto per il mio paese? Nel mio piccolo ho fatto venire la Rai con Sereno Variabile qualche anno fa per fare una promozione turistica, i video sono su youtube. Amare il proprio paese non è solamente dire da 1300 km, questo non si fa! Questo non si tocca. Se davvero avete a cuore il vostro paese scendete in Calabria e fate qualcosa, le polemiche infinite su internet non servono a nulla.
Signor Angelo Amoruso, Le risponderei con un: ‘maxima debetur puero reverentia’, ma siccome Lei ‘puer’ non lo è, La pregherei di non insistere con questa querelle che trovo quanto mai fuori luogo. Ho scritto al sindaco, ho chiarito l’omonimia che tanto la preoccupa, e non devo nulla né a lei né ad altri. Se poi vuole continuare ad indagare sulla mia identità o su quella di mio fratello, sulla mia vita privata, o su quello che Le pare, lo faccia pure. E anche se vuol dare lezioni su cosa è più o meno giusto secondo il Suo insindacabile giudizio… insista pure. Per quanto mi riguarda, Le garantisco che non scomoderò più ilCirotano per scadere in polemiche che trovo improponibili e stucchevoli quanto mai. Punto.
Cataldo Amoruso.
Carissimo Sindaco, sono pienamente consapevole del fatto che tu in primis, e la tua Giunta poi, siete impegnati nella lodevole ma ciclopica impresa qual è quella di risollevare Cirò Marina dal profondo degrado, incluso il collasso finanziario, nel quale sciagurate amministrazioni (tranne qualche breve primavera), da più di trent’anni a questa parte l’hanno confinata.
I problemi della nostra città sono molteplici e tu li hai puntigliosamente elencati nella loro tragicità, proponendo possibili e condivisibili soluzioni. Se a livello locale la mala-politica è stata imperante, a livello nazionale vent’anni di berlusconismo non hanno certamente aiutato, determinando deprecabili mutamenti socio-comportamentali e culturali.
Dunque ti chiederai come mai, in questo gravissimo contesto, è nata quest’ aspra polemica che mi ha visto coinvolto insieme a molti, non mossi da alcun calcolo politico o di bottega? La risposta è molto semplice. Nella Concessione apparentemente innocua del Parco Acquatico, noi promotori dell’iniziativa “Salviamo la Cervara” abbiamo percepito e ravvisato il ripetersi di un ormai logoro e triste copione: si comincia con un pallone di gomma e si finisce con migliaia di metri cubi di cemento armato. Esageriamo? Basta dare un’occhiata allo scempio perpetrato nel nostro territorio per ricredersi. La nostra protesta non entra nel merito di una pur nobile iniziativa imprenditoriale come quella del Signor Bonessi, il quale con molto garbo e serietà ha illustrato i suoi punti di vista, ma contesta tout court la scelta del luogo.
La tua presa di posizione, in difesa del patrimonio naturalistico miracolosamente conservato alla Cervara, ci rassicura molto, poiché il tuo non è un mero atteggiamento politically correct e con la vicenda Pineta l’hai dimostrato con i fatti. Tuttavia, secondo il mio modestissimo parere, essa non risolve il problema perché la realizzazione di un parco acquatico e la salvaguardia di quei luoghi finalizzati ad un turismo sostenibile, sono due aspetti tra di loro assolutamente inconciliabili.
Trovo che la realizzazione di una Commissione ad hoc sia una felicissima trovata che potrebbe scongiurare ed allontanare i nostri timori. Ti ringrazio per l’attestato di stima e amicizia nei miei confronti, manifestati con l’invito a presiedere la Commissione. Invito che umilmente declino, non possedendo le adeguate competenze, capacità e tempo, presupposti imprescindibili per poter onorare quell’incarico. Cirò Marina è piena di giovani talentuosi (i commenti su Il Cirotano lo confermano) che sicuramente sapranno portare al successo l’ambizioso progetto “Salviamo la Cervara”.
Grazie per la cortese attenzione.
Egregio Signor Sindaco, accolgo molto favorevolmente il Suo intervento, sentendomi onorato, in parte, delle attenzioni che Lei ha voluto riservare ai miei interventi precedenti. Le Sue affermazioni sono rassicuranti, e non trovo nulla da ridire, tanto più che non ho motivo di dubitare del Suo operato né di quello della Giunta da Lei presieduta. Mi sento in dovere di rubarLe due minuti di attenzione per un solo motivo, ovvero per dissipare la mia omonimia con altri nostri concittadini, ‘problema’ che ho cercato di superare ricorrendo anche al mio secondo nome, ma che, come spesso mi accade, neanche questa volta è servito a molto. Questo dovevo dirlo per fugare eventuali malintesi tra Lei e la persona che Lei ritiene essere l’autore dei commenti. Ho riletto il mio intervento precedente e devo dirLe in tutta franchezza che non mi pare di averLa tacciata come ‘antidemocratico’: per democrazia ‘brevi manu’ intendevo ‘democrazia diretta’, semplicemente. Per quanto riguarda la mancanza di un ‘addetto stampa’, la mia era una domanda, credo lecita, e mi spiace sapere che il comune di Cirò Marina non possa permettersene uno, come purtroppo temevo, e se Lei ha modo di tornare sull’argomento, potrà notare come proprio a questa mancanza ho fatto risalire il protrarsi dell’attesa di un Suo intervento. Per quanto riguarda la discarica ‘Scarati’, forse Lei potrà leggerci una facile e gratuita ironia da parte mia, io invece Le garantisco che di vera sorpresa si è trattato, perché non lo sapevo, e nemmeno lo immaginavo. Se poi Lei insiste nel ravvisare un tono melodrammatico nei miei commenti, non ho nulla da obbiettare: l’importante è che Lei affronti,- cosa che ha peraltro testè ribadito-, al meglio anche questa problematica della Cervara, e che ne venga a capo nell’interesse della comunità, cosa di cui – e qui lo ripeto – non ho motivo di dubitare. Sono sicuro che Le farà piacere constatare quanta passione e civiltà abbiano animato gli interventi di chi ha voluto esprimere il proprio interesse per la realtà cirotana: io lo vivo come un esercizio di democrazia. Le auguro buon lavoro.
Cordialmente
Cataldo Antonio Amoruso.
cari concittadini. togliete le bende poste avanti gl’occhi. Pochi anni fa chiesi il permesso di costruire un piccolo chiosco il legno nella località cervara. permesso che naturalmente mi fu negato poiché la cervare era un luogo protetto e incontaminata. chissà perché adesso è possibile costruire addirittura un parco acquatico.. Signor sindaco non mi sembra proprio il caso che lei continui a elencare tutti i suoi DOVERI perché se tutti noi alle precedenti elezioni abbiamo votato Lei , ciò che adesso sta facendo é semplicemente un dovere che tra l’altro potrebbe anche svolgere meglio. inutile che Lei continui a parlare della pineta che è bellissima ora ma che purtroppo è sporca e incustodita.Vuole sbloccare il lavoro qui a Ciro Marina?Peccato che a lavorare siano sempre le stesse persone. Sono profondamente delusa e amareggiata dal declino del Paese e di alcuni suoi esponenti.. cordiali saluti
Salve a tutti, io mi chiamo Angelo Amoruso nato nel 1978 e sono figlio di Cataldo Amoruso, specifico questo perchè ho notato che su questo giornale online proliferano molte polemiche riguardo l’ argomento “parco acquatico” che vedono protagonisti una persona che si chiama Cataldo Antonio Amoruso e un suo ipotetico figlio Angelo. Volevo semplicemente chiarire che il Signore che si firma Cataldo Antonio Amoruso da Piacenza non è il Cataldo Amoruso scrittore e musicista che vive dal 1938 a Cirò Marina. Scrivo questo commento solo per il fatto che molte persone hanno equivocato, anche perchè mio padre non va al mare dal 1968 e anche volendo la disputa del parco acquatico non penso gli interessi molto. Gli Amoruso a Cirò Marina non sono centinaia di migliaia, e facendo qualche ricerca il nome Cataldo Antonio negli Amoruso è sconosciuto, lei scrive cosi bene è un peccato che nessuno sappia chi sia o che non venga mai nel suo amatissimo paese.
Angelo Amoruso.
Signor Angelo, come potrà notare, ho provveduto anche per parte mia a fare chiarezza circa l’omonimia tra Suo padre e il sottoscritto. La ringazio per gli apprezzamenti sulla mia scrittura, e Le dico che non è proprio esatto dire che non scrivo (non penso a pubblicare, è diverso), che nessuno mi conosce (qualcuno c’è) e che non vengo mai nel mio amatissimo paese … ma sono cose talmente poco importanti che non credo di dover aggiungere altro.
Un saluto,
Cataldo Amoruso.
PS: anche l’uso del secondo nome – Antonio – e la dicitura ‘da Piacenza’ altro non sono che dei ‘mezzi disambiguanti’ adottati in accordo con la redazione, anche a salvaguardia dei miei omonimi, che sono più di uno, come Lei saprà.
Sig.Angelo Amoruso, comprendo benissimo il suo intervento e la necessità di fare chiarezza.
Per una curiosa coincidenza Lei è natto nello stesso anno in cui è nata la mia figlia primogenita.
Come si chiama? Non ha importanza, anche perché non Le direbbe nulla di nuovo.
Così come nulla, per mia ignoranza,sino ad oggi mi diceva il suo nome, perché non sapevo che
il Musicista e Scrittore, Cataldo Amoruso e la consorte ,l’Artista stimata e apprezzata, Berenice Russo,(cugina di un mio cognato)
avessero un figlio che porta il nome del nonno.
Ebbenne, rimpiango solo il fatto che Cirò Marina non sia più quell’agglomerato urbano composto da quattro case e un forno, dove
tutti conoscevano tutti, si stimavano e si rispettavano.
Rimpiango altresì, che non siano più in vita gli amati e stimati, Angelo (di nome e di fatto) Amoruso, padre
del Musicista Cataldo (quindi suo nonno), e Domenico Amoruso (meglio noto come ‘zzu mimì di via Tirone,uno sportivo antilitteram,
tifoso accanito della squadra di calcio Cremissa, che per me era la personificazione del sorriso:una squisita e amabile
persona: ne ho conosciuti pochi come lui.E non solo in Via Tirone, dove ne ho trascorsi ben tredici, dei sessantasesi anni
che Madre Natura, il Buon Dio o chi per loro mi hanno concesso, sino ad oggi, di vivere, salvo brevi parentesi, solo
e soltantanto nella mia Cirò Marina).
Per loro, io che oggi ho i capelli bianchi, ero “u parentu”; ero “peppinuzzu”… Ero un mocciosetto che poteva
essere anche ignorato…e invece, non ricordo una sola volta, ( e occasioni di incontri ce ne sono stati a centinaia),in
cui non mi abbiano,incontrandoci, salutati per primi! E sottolineo per primi con una frase che è rimasta indelebile
nella mia memoria “Salutam parent'”.Che belle persone!… Mi facevano sentire grande…
E oggi che grande sono (anagraficamente ovviamente)…leggo cose su mio fratello, Cataldo che mi lasciano
l’amaro in bocca.
In ogni caso, Signor Angelo, Lei la curiosità di sapere chi è mio fratello se la può togliera.
L’apprezzato e stimato Dott. Antonio Amoruso , cugino di suo padre, è stato il medico della nostra
famiglia paterna nonché della mia, sino a quando non è andato in meritato riposo;
Con il battagliero Nando Amoruso, Assessore della Giunta Comunale in carica, mio quasi coeataneo, (e che curiosamente,
così come facevano tantissimi anni fa,suo zio e suo padre,le poche volte in cui abbiamo modo di vederci
[perché questo strabenedetto paese è cresciuto troppo in fretta e in malo modo] mi saluta quasi allo stesso modo:
“ciao cugì”.
Cito una sua frase:
“Gli Amoruso a Cirò Marina non sono centinaia di migliaia, e facendo qualche ricerca il nome Cataldo Antonio negli Amoruso
è sconosciuto, lei scrive cosi bene è un peccato che nessuno sappia chi sia o che non venga mai nel suo amatissimo paese”
Beata giovanile irruenza!
1) Che nessuno sappia chi sia Cataldo Antonio Amoruso non è un problema, perché non è di notorietà che campa.
Gli bastano gli amici, i colleghi e i parenti: Mi creda, siamo una moltitudine che avanza e soverchia.
2) “che non venga mai nel suo paese” …Una affermazione che mi rifiuto di catalogarla come una spudorata menzogna, per
rispetto a tutti gli Amoruso parenti e non disseminati per il mondo.
Da quando poco più che ventenne, mio fratello Cataldo Amoruso ( e non si vergogni se porta lo stesso nome e cognome di suo
padre, perché Le assicuro non ce n’è motivo!) è stato costretto ad emigrare nella piatta, squallida, umida, nebbiosa
Pianura Padana, per motivi di lavoro, fatta eccezione per i primissimi anni, (in cui non poteva permettersi il lusso
di andare in ferie), non ha mai perso l’accasione di scedere giù nel suo amato paese natio.
Sarà la nostalgia, la lontananza o chissà cosa,ma posso assicurarLe Sig. Angelo Amoruso,che l’omonimo di suo padre, è
attaccato al suo paese come una patella allo scoglio: ne ho conosciuti pochi che amano il loco natio,le sue tradizioni,
la sua cultura, il suo dialetto…come quel “fissato” di mio fratello.
Sicuramente lo ama più di me e di tanti altri pacifici e,pragmaticamente,indifferenti Ciromarinesi…
Non me ne voglia per il doveroso sfogo,e gradisca i più cordiali saluti da Giuseppe Amoruso, fratello maggiore di
Cataldo Antonio.