“Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avrete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime, allontanatevi dal porto sicuro. Prendete i venti con le vostre vele. Esplorate, scoprite, sognate, “ma salviamo il mare e quanto sorella natura a creato”. Isola di Capo Rizzuto, è una località turistica e balneare di grande richiamo. Nel 1991 è divenuta la più grande riserva marina protetta di Italia, di circa 15 mila ettari”. Ricorda Caterisano di Fare Ambiente “su questo specchio di mare si affacciano otto promontori, tra i quali Punta Le Castella, dove sorge un castello aragonese, e Capo Colonna, dove si trova un parco archeologico contenente i resti dell’ antico tempio di Hera Lacinia. In pochi chilometri di costa si concentra un importante patrimonio ambientale e storico-archeologico. Nelle acque di Isola di Capo Rizzuto giacciano relitti antichi romani (Capo Colonna, Capo Bianco e Seleno) e altri ritrovamenti archeologici, tra cui una Villa Romana a Punta Capo Cimiti. Rappresentano la maggiore concentrazione di resti archeologici sommerse nel Mar Ionio. Costatando che il tratto di mare di Isola di Capo Rizzuto ci mostra uno straordinario paesaggio di intesse archeologico che andrebbe sottoposto a specifici provvedimenti di tutela e salvaguardia-ambiente.
“Salvare il mare e quello che c’è sotto” comporta una serie di regole per un comportamento responsabile da parte di tutti i frequentatori, che devono contribuire a una corretta tutela e fruizione del patrimonio archeologico sottomarino e costiero. Lungo la costa il paesaggio è ricco di testimonianze storiche in mare per millenni da navi cariche di merci e di opere d’arte, così giace un patrimonio ancora tutto da scoprire e salvaguardare. Fare Ambiente ribadisce non è difficile, da parte di pescatori, di sub professionisti e degli appassionati di immersioni subacquee, imbattersi in antichi relitti di navi, siti archeologici sommersi o in ritrovamenti fortuiti di reperti archeologici. Per fare Ambiente Crotone: comportamenti scorretti o irresponsabili, seppure inconsapevoli, possono dunque avere conseguenze estremamente negativi sui reperti e sulla conoscenza della storia delle civiltà come quella di Isola di Capo Rizzuto e la Calabria.
Al contrario dei comportamenti corretti spesso possono aprire la strada ad importanti scoperte archeologiche. Per FareAmbiente è necessario un comportamento rispettoso per una corretta tutela del patrimonio archeologico, avendo rispetto per il mare senza usarlo come discarica”.