“La società aggiudicataria dell’ex Giara, si legge in una nota del PD- deve investire i propri capitali e non agire sperando di attingere ad ulteriori fondi pubblici; se esiste un piano industriale che certifichi le coperture finanziarie; sarebbe stato invece opportuno favorire la costituzione di un’associazione da affiancare alla società di gestione e soprattutto non ci siano in futuro assunzioni clientelari “- è quanto scrivono i Circoli di Cirò e Cirò Marina del Partito Democratico, nel prendere atto dell’aggiudicazione da parte della B.C.S. s.r.l. del bando per l’affidamento in concessione dello stabilimento industriale denominato “Contea del Cirò”, augura alla neo costituita società i più rosei traguardi . Le nostre Comunità proseguono- si aspettano molto da questa impresa anche perché lo stabilimento è stato realizzato con fondi pubblici, ottenuti grazie al lavoro dell’On. Nicodemo Oliverio e non vorremmo che tante risorse e tanto lavoro andassero sprecate o dilapidate. La strada intrapresa non è quella che il PD avrebbe scelto, ma ci auguriamo che la Società aggiudicataria svolga il proprio compito libera da interferenze politiche e da quelle delle amministrazioni comunali, presenti e future; la società aggiudicataria deve però investire propri capitali e non agire sperando di attingere ad ulteriori fondi pubblici. Una struttura per la lavorazione delle uve prevede l’assunzione di operai specializzati, enologi, personale amministrativo e quant’altro che possano far funzionare lo stabilimento. Vorremmo capire si legge ancora- se c’è un piano industriale che certifichi le coperture finanziarie. Ci auguriamo, inoltre, che le assunzioni avvengano seguendo il principio delle competenze e che non siano assunzioni clientelari .Comunque, sottolineano- la struttura non dovrà e non potrà essere utilizzata diversamente da quanto progettato e prospettato con l’iniziale investimento, che ripetiamo è esclusivamente pubblico e quindi l’utilizzo dovrà essere fatto principalmente in funzione dei piccoli produttori, per come tra l’altro prospettato nella convenzione stipulata tra i tre comuni interessati all’operazione “Contea del Cirò”; piccoli produttori, di cui sarebbe stato opportuno favorire la costituzione di un’associazione da affiancare alla società di gestione, anche perché, serve unità e competenza in un mercato come quello del vino che subisce giornalmente gli attacchi dei produttori di altri continenti e che diventa sempre più difficile affrontare da soli. Pertanto, è necessario-prosegue la nota- che la neo società offra ogni più ampia garanzia che, quanto da noi prospettato, evidenziato e per ovvi motivi sintetizzato, si verifichi, anche per fugare ogni dubbio che la dinamica e i tempi dell’aggiudicazione possono aver generato nelle nostre comunità. Molti dubbi scrivono le due sezione del PD- sorgono anche in relazione ai rapporti e alla organizzazione, tra l’attività della società aggiudicataria ed il progetto denominato “Pankro” che dovrebbe vedere la propria sede ubicata nella struttura data in concessione. Non è ancora chiaro se la struttura, nello stato in cui si trova, è in grado di funzionare adeguatamente o se necessitano ulteriori interventi ed eventualmente, se così fosse, se la Società aggiudicataria è in grado di sostenerne i costi e con quali fondi, considerato che bisogna garantire anche le spese della gestione ordinaria della struttura (Energia elettrica, Gas, telefono) oltre le imposte dovute per legge. Infine -i Circoli del Pd e i propri consiglieri comunali sottolineano di non essere stati in alcun modo invitati alla conferenza stampa di presentazione della società.