“Ti sarei grato se vorrai farmi avere chiarimenti su fatti e situazioni particolari, delle quali tu sei perfettamente a conoscenza, evidenziate, da diverso tempo, nel settore aereo calabro – si legge in una lettera di Gianfranco Turino, Segretario Regionale Aggiunto Responsabile del Settore Ricerche, Studi e Programmazioni – UGL Trasporto Aereo, indirizzata al governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti. Intendo, avere la cortesia di una spiegazione logica sul caso Ryanair e sui suoi rapporti con le società handling e la Calabria, i cui contenuti mi restano completamente oscuri e incomprensibili. La compagnia Irlandese, in pratica, gestisce i tre aeroporti,senza sostenere spese eccessive. Da quanto risulta la società citata, riceve direttamente dalla regione, o attraverso le società di gestione, un compenso per le sue scelte, faccio notare che la Ryanair, inoltre, fa pagare, all’utenza, tutto ciò che è possibile, al momento dell’imbarco, durante le operazioni di accettazione, nella consegna dei bagagli che vanno in stiva, a bordo dell’aeromobile. La domanda che viene spontanea è perche pagare per far venire questi voli in Calabria? Come mai non si è usata la stessa procedura per altre Compagnie? Chi s’illude di poter volare con pochi euro sulla Ryanair per i prezzi stracciati dei biglietti, non si rende conto che la differenza, viene compensata con il contributo della regione, in pratica la differenza la paghiamo di tasca nostra come contribuenti. Caro Governatore quale risultato abbiamo ottenuto?
Cosa porta di concreto e di effettivo la compagnia? Quel traffico passeggeri per caso si ferma a Lamezia o a Crotone o a Reggio? Mi pare che non ci sia nessun risultato pratico, se non quello di vedere atterrare e decollare un loro aereo, eguale a tanti altri. Non mi risulta alcun ritorno concreto, inoltre non esiste conferma che il traffico clienti si fermi nelle zone del triangolo aeroportuale calabro. Mi permetto di ricordarti che una delle prime azioni, in ambito di eurovolo, è stata quella di cancellare i monopoli di compagnia, per un moderno pluralismo basato sulla libera concorrenza di mercato, non sui prezzi volo, ma sulla qualità del servizio offerto; ponendo i vari vettori sullo stesso piano, senza differenziazioni, di contro, pagando la Ryanair, come Regione avete riesumato il monopolio, nella ripetizione di un passato aereo che bloccava il futuro, dequalificando, oggi, le società interessate agli scali calabri. Non ci sono dati pratici da poter consegnare al collettivo a giustificazione del comportamento messo in essere, solo un altro aggravio di spese posate sulle spalle dei calabresi. Sarebbe stato più logico, utile e proficuo, destinare quei fondi ad opere locali per realizzare una serie di miglioramenti all’ambiente e alla socialità, per la rivalutazione delle nostre risorse naturali a scopo di vero e tangibile incremento turistico, unico veicolo possibile per la ripresa della nostra economia. Personalmente questa società non mi è ne simpatica ne antipatica, ma non accetto di doverla pagare per farla venire in Calabria, mi piacerebbe vedere cosa può fare senza finanziamenti regionali alle spalle, in un confronto sullo stesso piano con gli altri vettori. Come sindacalista e contribuente attendo una spiegazione, augurandomi una revisione degli impegni onerosi, con la società irlandese, per vedere, finalmente, una realtà in movimento tutta calabra”.